Uno studio del 2011, effettuato da Google Research, ha fatto il punto sulla situazione delle ricerche online, focalizzando l’attenzione in particolar modo sul peso degli annunci sui click. Secondo lo studio l’89% dei click provenienti dagli annunci di ricerca sono infatti incrementali, spostando così alcune credenze che una analisi superficiale del motore potrebbe rivelare.
Questo si traduce nel fatto che l’89% delle visite al sito dell’inserzionista, quando provenienti da un annuncio, non sono sostituite da click organici quando gli annunci di ricerca sono in pausa. Ciò significa pertanto che una saggia opera di promozione è qualcosa che funziona a prescindere dallo sforzo SEO che si porta avanti, rendendo la pubblicità sul motore una scelta che deve percorre una strada progettuale e strategica propria.
Secondo Google lo studio pone due importanti quesiti ulteriori. Innanzitutto: quante volte l’impression di un annuncio è accompagnata da un risultato organico. In secondo luogo, invece, ci si chiede come l’incremento dei click pubblicitari vari a seconda del ranking tra i risultati organici.
David Chan, capo ricercatore di Google in questo studio, ha affermato che, una volta pubblicato il primo articolo, la società ha ricevuto numerose domande che chiedevano dettagli circa l’incremento e i possibili risultati che ci si può aspettare, così da pesare eventuali investimenti sulla base dei risultati ottenuti a livello di posizionamento delle proprie pagine (una strategia votata all’ottimizzazione degli investimenti impone di guardare in entrambe le direzioni contemporaneamente).
I nuovi risultati pubblicati da Google rivelano che l’81% delle impression pubblicitarie e il 66% dei click sugli annunci si verificano in assenza di un risultato organico associato nella prima pagina dei risultati di ricerca. Se per gli inserzionisti i cui risultati di ricerca organici sono dal 2° al 4° posto, l’81% dei click sono incrementali, per coloro che si trovano dal 5° posto in giù, il 96% sono incrementali. Ovviamente Google tiene a precisare che, pur trattandosi di tendenze globali, i risultati per gli inserzionisti individuali possono variare.