Google nuovamente alle prese con l’antitrust. L’accusa è sempre la stessa: abuso della propria posizione di assoluto dominio nel settore del search advertising. Alla base dell’inchiesta, una denuncia da parte di NavX, compagnia francese operante nel settore della navigazione assistita, che fornisce servizi quali informazioni relative ad hotspot WiFi o autovelox in prossimità della propria posizione.
Il pomo della discordia è l’annullamento di un contratto sottoscritto da ambo le parti avente come oggetto il servizio AdWords. Dopo una prima richiesta dell’antitrust, Google ha deciso di riattivare l’account di NavX precedentemente sospeso, ma la questione non è finita qui: bisognava fare qualcosa per sensibilizzare il colosso delle ricerche a fornire una maggiore trasparenza su quello che rappresenta una delle principali fonti di introiti per l’intera azienda, con guadagni annui che superano i 23 miliardi di Dollari.
Ed è così che Google, allo scopo di evitare ulteriori indagini o procedimenti, ha deciso di fare un passo in avanti per venire incontro alle richieste della controparte: «abbiamo rivisto la nostra policy in merito agli ads, il che ha aiutato a risolvere la questione relativa a NavX» si legge in una nota ufficiale del gruppo. Di tale modifica potranno giovare utenti di tutto il mondo, in quanto valida non solo in Francia.
Tra i punti chiave, una maggiore chiarezza in merito ai motivi che possono portare all’eliminazione di una pubblicità dai risultati, una spiegazione dettagliata di ogni operazione di rimozione ed una maggiore informazione per i clienti AdWords in merito alle novità riguardanti il regolamento d’uso e altri dettagli fondamentali.
La nuova policy andrà in vigore a partire dal 1 Gennaio 2011, e avrà valore almeno fino al 2013. Caso chiuso, quindi, e nessuna traccia di una strategia mirata a monopolizzare il mercato dell’advertising online. Resta però in sospeso un punto: durante il periodo in cui NavX è stata esclusa dal circuito AdWords, la stessa azienda ha ricevuto un danno economico per il quale ha richiesto un risarcimento pari a 7 milioni di Euro, presso il Tribunale Commerciale di Parigi. Nessun commento in proposito da parte di Google, dunque eventuali sviluppi in tal senso avranno luogo soltanto in futuro.