C’è un piccolo arcobaleno nelle pagine di Google. Basta fare una ricerca su termini come “gay” o simili, e comparirà vicino alla barra della ricerca. Un omaggio al mese dell’orgoglio omosessuale della società di Mountain View.
Sulla questione dei diritti degli omosessuali la silicon valley si è più volte mostrata sensibile: i social network, ad esempio, sono stati spesso ambienti adatti all”ostilità cieca e anonima contro gli omosessuali. E molti siti inneggiano a comportamenti razzisti e violenti.
Quella dell’arcobaleno è una sana consuetudine che si ripete per il terzo anno. L’anno scorso Big G aveva aggiunto un filo multicolore sotto la barra. Stavolta la particolarità grafica è ancora più vistosa e richiama il simbolo per eccellenza del movimento LGBT: l’arcobaleno. La società del “don’t do evil” si è sempre schierata a favore della lotta contro queste discriminazioni, dai tempi della proposta di legge contro i matrimoni gay della California.
“Google supporta i propri dipendenti LGBT in molti modi: alzando la voce nei confronti della politica, cogliendo ogni occasione per ricordare la difficile situazione delle persone transgender in tutto il mondo e fare di tutto perché i propri dipendenti siano trattati in modo equo.”
Quando l’opinione pubblica fu scossa per il numero di suicidi degli omosessuali, nelle scuole, nel mondo del lavoro, nell’esercito, Google lanciò uno spot intitolato “It Gets Better Project” per combattere queste forme di pregiudizio terribilmente pesanti. Che hanno convinto una superstar come Lady Gaga a spendersi per la stessa causa.
Anche se questo genere di manifestazione è legata agli USA, l’innovazione grafica è estesa a tutte le versioni del motore di ricerca, compreso quello italiano. E in effetti, non possiamo certo definirci immuni da questi problemi.