Altro che digital divide. Mentre in molte zone del pianeta (comprese alcune aree del nostro paese) un accesso stabile e veloce alla Rete rimane ancora un miraggio, Google si pone l’obiettivo di polverizzare il record già ottenuto con il progetto Fiber, che in alcune città degli Stati Uniti mette a disposizione connessioni da 1 Gbps. Intervenuto alla conferenza Goldman Sachs Technology and Internet, il CFO del motore di ricerca Patrick Pichette parla di 10 Gbps.
Secondo il gruppo di Mountain View fornire agli utenti connettività di questo tipo li aiuterà a prendere confidenza con le soluzioni più avanzate offerte dal Web. Chiaro il riferimento alle piattaforme cloud, che nelle strategie di bigG stanno progressivamente sostituendo le alternative più tradizionali: streaming online dei contenuti multimediali al posto della riproduzione in locale, esecuzione di app su server remoto anziché software installati nel computer. Il sistema operativo Chrome OS ne è la dimostrazione lampante.
È in questa direzione che si sta andando. Sta succedendo. Potrebbe accadere in un decennio, ma perché non farlo in tre anni se possibile? Ci stiamo già lavorando. Non c’è una buona ragione per aspettare.
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Il gruppo californiano non è comunque l’unica realtà impegnata in un progetto di questo tipo. Nel mese di ottobre alcuni ricercatori britannici sono riusciti a realizzare un sistema di trasmissione dati wireless chiamato Light Fidelity, basato sull’impiego di lampadine LED di tre colorazioni diverse (RGB). In questo caso si parla però di una tecnologia da impiegare in locale e non per connettere gli utenti al mondo online.
Tornando a Google, Pichette ha una lunga esperienza sul campo quando si tratta di connessioni Internet. Dal 2001 al 2008 è stato un dirigente di Bell Canada, una delle prime aziende del paese a fornire l’accesso al Web tramite fibra ottica. Per quanto riguarda Fiber, invece, è previsto il debutto nei prossimi mesi in altre città degli Stati Uniti.