Google alla conquista del mercato cinese

Google si sta muovendo con estrema delicatezza, ma con altrettanta estrema decisione, per andare alal conquista del mercato cinese. La realtà orientale è viziata da un forte protezionismo e la sfida con Baidu non sarà facile. Primo obiettivo: il mobile
Google alla conquista del mercato cinese
Google si sta muovendo con estrema delicatezza, ma con altrettanta estrema decisione, per andare alal conquista del mercato cinese. La realtà orientale è viziata da un forte protezionismo e la sfida con Baidu non sarà facile. Primo obiettivo: il mobile

Google sembra essere particolarmente decisa a non lasciarsi sfuggire il mercato cinese che, con la popolazione più vasta del pianeta e grazie alla costante crescita economica, è ad oggi una delle piazze più interessanti per l’Information Technology. E infatti il gigante di Mountain View ha avviato un programma di assunzioni che prevede l’arruolamento di 200 nuove leve, provenienti principalmente dalle università cinesi. I nuovi dipendenti si aggiungeranno ai 600 impiegati già in loco e non è tutto: Google prevede di continuare ad assumere allo stesso ritmo per i prossimi tre-cinque anni. Il nuovo staff avrà incarichi tecnologici e di marketing, anche se sarà in quest’ultimo ambito che Google impegnerà la maggior parte delle risorse. La società fondata da Page e Brin cercherà infatti di conquistare nuove fette di mercato nella pubblicità online, sfruttando il forte incremento di acquisti online, soprattutto da parte dei giovani.

Google dovrà scontrarsi sul campo con il principale attore cinese, il motore di ricerca Baidu, che con il 60% delle ricerche online regna quasi incontrastato nel paese asiatico. Il semplice marketing, tuttavia, potrebbe non bastare. Il mercato cinese, infatti, ha una forte deriva protezionista, derivante da due concause principali. La prima è sociale e deriva dal comportamento spontaneo degli utenti che preferiscono usare alternative nazionali piuttosto che vedere arrivare i capitali occidentali al solo fine di volare nuovamente via verso ovest. La seconda è prettamente politica: il governo cinese da un lato favorisce gli scambi commerciali con le altre nazioni, dall’altro detiene quote di partecipazione in tutte le aziende nazionali, e Baidu non fa eccezione.

Big G, tuttavia, prevede di percorrere strade complementari per raggiungere e superare Baidu. Oltre ai recenti investimenti in Comsenz, un provider di servizi per il Social Networking, e Xunlei, un servizio P2P per la distribuzione di contenuti video, Google ha intenzione di puntare sul mercato mobile. Si prevede infatti che in Cina entro il 2011 le ricerche effettuate dai telefonini supereranno quelle eseguite dai normali PC. Gli attuali numeri sembrano avvalorare questa previsione: la Cina detiene il primato di utenti internet, oltre 210 milioni di navigatori, ma ancora più grande è il numero di possessori di telefoni cellulari: ben 565 milioni, un numero che supera nettamente gli utenti mobili di Stati Uniti e Giappone messi insieme.

E Google, in questo campo, sembra condurre agilmente il gioco. Già nel 2007 China Mobile, il più grande gestore di telefonia mobile cinese, affidava a Google l’esclusiva per le ricerche sul suo portale dedicato all’accesso wireless. È inoltre significativo che sia China Mobile che NTT DoCoMo e Sprint Nextel (gli altri due principali gestori concorrenti), facciano parte dell’Open Handset Alliance e che abbiano in programma di sviluppare servizi studiati appositamente per Android. L’unica incognita per Google, a questo punto, resta la scarsa diffusione in Cina di connessioni mobili a banda larga, principalmente dovuta ai ritardi con cui la telefonia di terza generazione sta muovendo i primi passi, per ora in via sperimentale solo in alcune grandi città.

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