Ennesimo stop per i server Google. Uno scricchiolìo appena, ma è l’ennesimo e soprattutto trattasi di un nuovo problema nel giro di pochi giorni. Tutto è stato immediatamente ripristinato, i problemi sono stati sporadici e non di particolare problematicità, ma il tutto ha un valore che va ben oltre la sola irraggiungibilità: Google, sinonimo consolidato di dominio ed affidabilità, vede sfumare la rocciosa immagine costruita nel tempo e mostra i propri server in ginocchio sotto il carico delle query degli utenti.
Il problema, concentrato in modo particolare negli Stati Uniti ma avvertito anche in Italia ed altre località circoscritte a livello internazionale, ha colpito in modo particolare Google News (sito peraltro recentemente rivisto nella grafica, dopo anni di sostanziale immobilità, anche nelle versioni nazionali diverse dalla versione principale statunitense). Le difficoltà sono iniziate attorno alle 5:35 a.m. Pacific Time con i primi rallentamenti, trasformatisi in errore 503 attorno alle ore 6:25. Mezzora dopo circa il problema scompare ed il servizio torna online.
Ancora una volta Twitter è il raccoglitore primo delle perplessità dell’utenza, mentre al contempo la Google Apps Status Dashboard dribbla il problema poiché non annoverante Google News tra i servizi monitorati dall’elenco delle proprietà per cui vengono elargite notifiche di attività.
A rincarare la dose delle critiche ci pensa Eric Zeman per InformationWeek: durante il problema della scorsa settimana (quando l’intero corpus dei servizi Google è stato offline a causa di una errata gestione del traffico sulla Rete) anche le funzioni “offline” di Google (Gmail, Google Reader) non avrebbero funzionato a dovere, mancando di soddisfare le esigenze degli utenti lasciati per ore senza i dati depositati su server irraggiungibili. Ancora una volta, però, torna giocoforza al centro dell’attenzione l’intero mondo del cloud computing: Google ha puntato gran parte della propria filosofia sul concetto del computing remoto, e se questo cardine dovesse dimostrarsi non totalmente affidabile per Google verrebbero preclusi importanti percorsi di mercato.
L’ultimo disservizio non avrà conseguenze e non può aver generato eccessive problematicità. Le reiterazione di piccoli problemi, però, può rappresentare sì un motivo di preoccupazione.