Quando Google ha annunciato l’arrivo di due altre applicazioni dedicate alla comunicazione, dal palco dell’evento I/O 2016, in molti si sono chiesti se fosse davvero necessario aggiungere nuove alternative a quelle già esistenti (Hangouts e Messenger). Una domanda più che lecita, poiché il rischio è quello di incorrere in un’eccessiva frammentazione e creare di conseguenza confusione tra gli utenti.
Nelle scorse settimane Allo e Duo hanno fatto il loro debutto, introducendo due nuovi modi di scambiare messaggi tramite chat e di videochiamare. Qualcuno si è chiesto se una loro integrazione o fusione sia in vista, altri l’hanno chiesto direttamente al gruppo di Mountain View, come nel caso dell’utente che ha posto la domanda a Justin Uberti, a capo del team che lavora su Allo: “Allo necessita di un’opzione per le chiamate video e audio, se potessimo avere i pulsanti per farlo con Duo sarebbe grande”. La risposta (molto sintetica, “Assolutamente”) non esclude l’ipotesi, sebbene al momento non possa essere presta come una conferma.
absolutely
— Justin Uberti (@juberti) September 23, 2016
Nel frattempo, Allo ha superato in pochi giorni il traguardo del milione di download dalla piattaforma Play Store, a testimonianza di come l’interesse verso la nuova applicazione di Google sia elevato. Merito soprattutto dell’assistente virtuale integrato, capace di fornire risposte e informazioni all’interno di una chat, grazie ad un sistema di intelligenza artificiale.
In seguito al lancio, una voce autorevole sul tema privacy come quella di Edward Snowden ha espresso le proprie perplessità sulle modalità di gestione delle conversazioni da parte di Allo, in particolare in merito al salvataggio sui server. Il gruppo di Mountain View è poi intervenuto con uno statement ufficiale in cui si sottolinea la possibilità offerta agli utenti, in qualsiasi momento, di eliminare le chat.