Il mese scorso Nikhyl Singhal, product manager di Google, si è recato in India. Stando a quanto riportato sulle pagine del sito The Economic Times l’obiettivo della trasferta sarebbe stato quello di conoscere le dinamiche che nel paese regolano il mercato delle app di messaggistica istantanea. In altre parole, il gruppo di Mountain View sembra essere al lavoro su un’alternativa a WhatsApp, da lanciare inizialmente nei territori emergenti.
L’indiscrezione parla di una fase di sviluppo avviata da poco e di un lancio previsto nel corso del 2015. Una decisione forse maturata in seguito all’acquisizione del software da parte di Facebook, a fronte di un esborso economico pari a 19 miliardi di dollari. Anche il motore di ricerca avrebbe provato in precedenza a mettere le mani su WhatsApp, offrendo però una cifra inferiore, quantificata in circa 10 miliardi. Tra le caratteristiche dell’applicazione la possibilità di funzionare in modo del tutto indipendente dall’account Google, la totale gratuità, la localizzazione dell’interfaccia in lingua indi e il supporto alla dettatura dei messaggi tramite riconoscimento vocale.
Da bigG non giungono per il momento conferme o smentite in merito: interpellato sull’argomento, un portavoce dell’azienda si è trincerato dietro al più classico dei “no comment”. L’ipotesi non è comunque da scartare, soprattutto se si tengono in considerazione le iniziative messe in campo di recente dal gruppo e destinate in modo specifico al territorio indiano, una su tutte la linea di dispositivi Android One. Gli analisti prevedono una crescita esponenziale del business legato all’universo mobile in India, tanto da poter arrivare entro il 2019 a rappresentare il secondo mercato al mondo in termini di profitto, subito dopo la Cina.
WhatsApp non è comunque la sola realtà con la quale Google si troverebbe a doversi confrontare in questo ambito, sempre più popolato da alternative. LINE, WeChat e Telegram sono alcune delle app più utilizzate per la messaggistica istantanea. Nel caso in cui il rumor di oggi dovesse trovare conferma, sarebbe interessante capire le eventuali modalità di integrazione con Hangouts, altro servizio sul quale il gruppo di Mountain View ha puntato con decisione nel corso dell’ultimo anno.