La fervente moltiplicazione di servizi che Google ha elargito negli anni passati in favore dei propri utenti ha ormai intrapreso la strada opposta, fatta di tagli e semplificazioni. Per molti versi trattasi di una strada suggerita da Steve Jobs, che a Larry Page e Sergey Brin aveva a suo tempo consigliato di focalizzare le risorse ed evitare di disperdere energie in progetti minori. Così è stato: Google, soprattutto dopo il passaggio di mano da Schmidt a Page, ha iniziato un progressivo compattamento dell’offerta, fino a tagliare servizi noti e diffusi ma non più centrali per la mission dell’azienda di Mountain View.
Tra le nuove vittime dei tagli programmati figura ad esempio AdSense for Feed, servizio che consentiva di apporre annunci pubblicitari all’interno dei propri feed di notizie. Il taglio coinvolge inoltre Classic Plus, una funzione che consentiva il caricamento di una immagine che Google avrebbe usato come sfondo della pagina per chi desiderava personalizzarne l’aspetto pur senza accedere ad iGoogle (altro progetto già tagliato dai piani programmatici del gruppo). Tagliati anche gli Spreadseheet Gadget, elementi supplementari da fruire in arricchimento dell’offerta su Google Spreadsheet (oggi già in convergenza su Google Drive).
Spariscono a partire dalle prossime settimane anche Google News Badges, Insight for Search (confluito in Google Trends) e Places Directory. Sparisce infine il report dei “+1” sul Google Webmaster Tool in virtù della possibilità di fruire del medesimo servizio direttamente tramite Google Analytics (ove trova miglior collocazione). Compattato infine lo spazio disponibile sui servizi Picasa e Drive, eliminando la disponibilità gratuita nei casi in cui si abbia accesso ad un profilo a pagamento.