Come sta Google? Nel complesso bene, anche se dopo tanta corsa è necessario rallentare. E’ questo in breve il succo del discorso sciorinato in occasione di quel Google Analyst Day tenutosi per fare il punto sulla situazione finanziaria del gruppo. Dal gruppo di Mountain View è venuto un invito alla calma rivolto direttamente agli azionisti, una dichiarazione di intenti che precisa le mosse future e molti rumor sono stati sgonfiati per creare un clima quanto più sereno e realistico attorno al titolo GOOG.
George Reyes, CFO del gruppo, ha ribadito il fatto che Google intende crescere ancora molto, ma che il ritmo tenuto finora sia insostenibile. Tale dichiarazione aveva in un primo momento fatto crollare il titolo ed il clima pessimistico creatosi nei giorni scorsi era stato carburato inoltre dal “rumor” secondo cui Page e Brin avessero venduto parte del proprio pacchetto azionario capitalizzando la crescita che il titolo ha avuto nei mesi passati.
Non si tratta di una marcia indietro, insomma, ma di un semplice riassesto salutare dal quale Google intende ripartire con nuovi obiettivi. Dopo aver calmato gli azionisti, Google tende la mano ai partner: eBay e PayPal possono dormire sonni tranquilli perchè l’anti-eBay e l’anti-PayPal non esistono: quanto proferito in conferenza lascia intendere come Google voglia solo fare da mediatore per facilitare le attività online della propria utenza senza per questo andare a mettere in difficoltà aziende con le quali è in atto una partnership fruttuosa da entrambe le parti.
Dopo il crollo dei giorni scorsi il titolo GOOG ha recuperato il 4% nelle quotazioni di ieri ed oltre l’1% nel mercato After Hour. Il contesto è quello di un riassesto progressivo del titolo dopo il picco massimo che superò ampiamente i 400 dollari di quotazione (oggi tra i 360 ed i 370). Le stime sono quelle di un ritorno sopra i 400 con margini estremi fissati dagli analisti tra 225 (la peggiore delle ipotesi) e 600 (la migliore). In generale il consiglio “buy” permane, sia pur se mitigato rispetto agli entusiasmi del passato.
La concorrenza intanto vive momenti contraddittori: Yahoo! ha recuperato parte del gap, ma anche per il secondo motore al mondo le prospettive sono in leggera flessione; Microsoft perde terreno ma semina ottimismo, promettendo entro 6 mesi un recupero sostanziale nel settore della ricerca rispetto alla leadership.