Google sta per partorire un nuovo progetto che estenderà una volta di più il perimetro e le ambizioni entro cui agisce il gruppo: stavolta Google intende entrare nelle case dei propri utenti, mettendo a disposizione un dispositivo per l’intrattenimento domestico che dovrebbe vedere in Android il proprio cuore pulsante.
Che Google stesse per investire nell’intrattenimento domestico era cosa suggerita ormai da alcuni giorni, ed ancor più datato è il progetto Android@Home, ma oltre alla comunicazione alla Federal Trade Commission non se ne era saputo nulla di più. Secondo quanto appreso dal Wall Street Journal, invece, il progetto avrebbe linee già ben definite e potrebbe arrivare sul mercato già entro l’anno: Google intende scendere in campo direttamente nel mondo dell’hardware mettendo a disposizione una nuova linea di speaker o dispositivi tali da consentire lo streaming musicale in casa tramite connessione Wi-Fi o Bluetooth.
L’idea, in fase progettuale ormai da anni presso i laboratori del gruppo, è quella di mettere in campo nuove soluzioni hardware (che Google potrebbe sviluppare secondo i principi già messi in campo con la linea Nexus in ambito smartphone, scegliendo un partner per la produzione e controfirmando il progetto) che possano trasformare in qualcosa di magico la musica cloud offerta dai server Google: se è vero che Mountain View sta per aprire un servizio di storage remoto e che l’impegno nel mondo musicale “cloud” è ormai ad un passo, un sistema di distribuzione musicale in casa potrebbe portare ad esempio la musica su qualsiasi device connesso, potrebbe sincronizzare tutti i device al medesimo account e tutto ciò annullando la necessità di qualsivoglia cavo di trasmissione.
Una vera e propria bolla musicale, insomma, avente baricentro sull’abitazione ed avente la forma del robottino androide (e surclassando in ciò quel che Microsoft aveva progettato negli anni passati, senza mai sortire risultati, attorno al proprio Windows Home Server). Se i rumor della settimana scorsa si rivelassero attendibili, centinaia di dipendenti Google presto avranno già a disposizione il nuovo sistema presso l’abitazione di casa, così da produrre i primi test sul campo per rivelare eventuale sovrapposizioni di segnale, disturbi o problemi di qualsiasi tipo.
Per Google non sarebbe interessante la vendita dei prodotti in sé e, anzi, per vincere la propria scommessa in tempi rapidi potrebbe radicalmente abbassare il prezzo dei device pur di sfondare sul mercato facendo fuori la concorrenza (Sonos, Bose e molti altri già impegnati a vario titolo nel settore). Il modello di business ideato, piuttosto, sarebbe incentrato sul cloud, sulla disponibilità dei file nello spazio remoto messo a disposizione e sull’ecosistema di distribuzione privata che tale contenitore potrebbe abilitare. La stessa Google TV potrebbe rientrare in questo progetto, con nuovi speaker per l’audio ad alta qualità ad accompagnare il completamento del progetto complessivo.
Progetto probabilmente ambizioso, per molti versi al di fuori della portata dell’azione comune di Google, ma un passo necessario se si intende realmente mettere a frutto l’impegno già profuso nella Google TV (senza raccogliere i risultati auspicati). Progetto che andrà però probabilmente inteso come un semplice tassello all’interno di un contesto ben più complesso ed evoluto. Ed è per questo motivo che soltanto le conferme e la pubblicazione dei dettagli consentirà di capire realmente quanto e se Google, Android, musica e divano possano davvero diventare una ricetta esplosiva.