La prima volta in cui il nome “GDrive” venne affiancato a quello di Google era l’inizio del 2006. A distanza di circa 4 anni il GDrive è realtà ma, a differenza di quanto ipotizzato allora, prende forma non tanto tramite Gmail, ma tramite Google Docs. L’annuncio è avvenuto tramite il blog ufficiale del servizio e rappresenta un tassello importante nel progetto “cloud” del gruppo.
«Siamo lieti di annunciare che nelle prossime settimane metteremo a disposizione la possibilità di caricare, archiviare ed organizzare ogni tipo di file su Google Docs. Con questo cambiamento, potrai caricare ed avere accesso ai tuoi file da qualsiasi computer, tutto quel che ti serve è una connessione a Internet. Invece di inviare file a te stesso, il che è particolarmente difficile con i file più ampi, puoi caricare su Google Docs qualsiasi file al di sopra dei 250 MB. Avrai 1 GB di spazio gratuito […] e se ti servirà più spazio potrai comprare spazio aggiuntivo per 0.25 dollari per GB all’anno (5 dollari annui per 20GB, ad esempio). Questo renderà facile l’archiviazione della maggior parte dei tuoi files». Può essere caricato qualsiasi tipo di file si desideri, ed ogni file che possa essere aperto tramite Google Docs non parteciperà al computo totale dello spazio occupato sullo spazio messo a disposizione dal gruppo.
Quel che Google intende fare è mettere a disposizione un riferimento sempre valido per una repository online personale, qualcosa che superi il modello meccanico delle penne USB ed identifichi sotto il brand di Google un luogo sicuro ed affidabile presso cui custodire i propri documenti, le proprie immagini ed i propri backup. Per gli utenti Google Apps Premier Edition il vantaggio sarà duplice, poiché l’archivio online sarà gestibile con maggior semplicità e addirittura con la possibilità di una sincronizzazione continua che trasforma il cosiddetto “GDrive” (nome però mai ufficialmente utilizzato da Google nella propria presentazione) in una vera e propria formula di backup online.
Tramile le proprie applicazioni e la propria repository Google ha spostato online prima le applicazioni e poi i file. L’obiettivo è di lunga gittata e guarda all’imposizione di un vero e proprio nuovo modello che, nell’idea del “cloud”, è ormai stato sdoganato da tempo ed è oggi giocoforza inseguito anche da Microsoft.
La nuova opzione non è ancora stata attivata, ma lo sarà entro le prossime settimane. In estremo ritardo rispetto ai rumor, ma alla fin fine il cerchio è giunto a quadrare: che venga così battezzato o meno, il GDrive è ad ogni effetto realtà.