Dire social network, nell’immaginario collettivo, oggigiorno equivale a pronunciare il nome di Facebook. In realtà il portale di Mark Zuckerberg non è stato il primo a proporre in Rete le dinamiche ormai alla base della comunicazione tra utenti online. Ad anticiparne il lancio di qualche settimana, nell’ormai lontano gennaio 2004, è stato un progetto targato Google, realizzato nel “tempo libero” dai dipendenti del motore di ricerca: Orkut.
L’idea alla base della piattaforma è stata fin dall’inizio quella poi mutuata dal resto delle realtà 2.0: l’utente crea un profilo, lo arricchisce con dati personali come le esperienze lavorative e gli interessi, per poi condividere immagini, filmati e link con gli altri membri della comunità. L’evolversi dell’ambito Web negli anni successivi ha portato Orkut a divenire celebre soprattutto nei paesi sudamericani, in particolare nel territorio brasiliano, dove nel 2007 risiedeva oltre il 50% degli iscritti. In Italia il servizio è quasi sconosciuto: stando alle statistiche più recenti solo lo 0,33% degli account appartiene ad un nostro connazionale.
Oggi, con un messaggio comparso sulla bacheca, Google annuncia ufficialmente la chiusura del social network, che si concretizzerà il 30 settembre 2014. Chi lo desidera, avrà tempo fino al settembre 2016 per salvare o eliminare i contenuti pubblicati, oppure per esportare l’archivio degli elementi caricati dai membri di una community attraverso il servizio Takeout.
Dieci anni fa, Orkut ha rappresentato la prima incursione di Google nel mondo dei social network. È stato realizzato come progetto “20% time”, introducendo concetti prima inesistenti come le conversazioni tra i membri delle comunità. Orkut ha contribuito a plasmare la vita online delle persone.
Così si apre il post firmato dall’engineering director Paulo Golgher sulle pagine del blog ufficiale. Una mossa inevitabile quella annunciata oggi da bigG, anche in considerazione degli strumenti messi a disposizione dal servizio, ormai in tutto e per tutto rimpiazzati da quanto offre Google+.
Nell’ultimo decennio, YouTube, Blogger e Google+ sono cresciuti notevolmente, grazie all’apporto di community da ogni parte del mondo. Considerando il fatto che la crescita di queste piattaforme ha superato ampiamente quella di Orkut, abbiamo deciso di congedare quest’ultimo. Concentreremo tutte le nostre energie e risorse per migliorare continuamente le altre piattaforme social.
Si avvicina dunque il tempo di salutare uno dei primi protagonisti del panorama 2.0, una piattaforma di cui forse in pochi sentiranno la mancanza, ma senza la quale forse oggi Facebook, Twitter e G+ non sarebbero ciò che tutti conosciamo.