Ieri l’annuncio ufficiale: Google ha messo a disposizione degli sviluppatori l’API di Nearby, consentendo la realizzazione di app e servizi che mettono in comunicazione (sfruttando le connessioni WiFi e Bluetooth) i dispositivi vicini tra loro. Garantita la piena compatibilità con gli smartphone e i tablet della linea iOS (oltre ovviamente a quelli Android): la tecnologia si basa sull’impiego di suoni non udibili dall’orecchio umano, trasmessi e captati rispettivamente da altoparlante e microfono.
Alcune applicazioni che già sfruttano un sistema di questo tipo sono ad esempio Edjing, attraverso la quale i disc jockey possono condividere una playlist con le persone presenti nel locale, consentendo a queste di votare le singole canzoni, Trello che semplifica la condivisione dei file e Pocket Casts per confrontare i podcast ascoltati con quelli preferiti dalle persone presenti nelle vicinanze. L’API sarà introdotta con l’aggiornamento di Google Play Services alla versione 7.8 e l’utilizzo non richiederà alcun login con le credenziali dell’account: basterà fornire l’autorizzazione all’uso quando verrà avviata un’app con funzionalità basate su questo metodo di comunicazione.
L’altra novità annunciata dal gruppo di Mountain View si chiama Eddystone e può essere in qualche modo interpretata come la risposta a iBeacon di Apple. È un sistema basato sulla tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) per il riconoscimento dei beacon. Questi possono essere paragonati a delle targhette che, ad esempio posizionate alla fermata del bus, permettono di consultare rapidamente informazioni sulla rete dei trasporti pubblici, conoscendo in tempo reale eventuali variazioni della tratta, ritardi, consigli su come raggiungere velocemente la propria destinazione ecc. Ancora, si potrà utilizzare un sistema di questo tipo per consigliare i piatti da assaggiare in un ristorante e per numerosi altri impieghi. L’unico limite risiede nella fantasia degli sviluppatori.