Una nuova probabile collaborazione è in procinto di arricchire il portfolio Google. E a stringere l’accordo con il colosso delle ricerche potrebbe essere addirittura il governo degli Stati Uniti d’America. Da Mountain View proviene infatti l’annuncio della messa a punto di un sistema di applicazioni dedicate proprio agli uffici governativi e amministrativi sia dell’intera nazione, che di ogni singolo Stato che la compone.
Google Apps for Government è la risposta di “Big G” alle necessità delle massime autorità statunitensi di avere a disposizione applicazioni efficaci tagliando le spese nel settore IT. Ogni anno, infatti, il governo federale spende circa 76 miliardi di dollari per il proprio reparto informatico, mentre altri 50 miliardi sono da distribuire tra i vari governi locali. Lo scopo di Google è dunque quello di permettere un drastico calo delle spese, senza andare però ad intaccare la sicurezza.
Proprio per garantire l’affidabilità dei nuovi software destinati alle istituzioni governative, Google annuncia fieramente che l’intero comparto di applicazioni in questione ha ricevuto la certificazione FISMA, una delle massime autorità in termini di sicurezza informatica del governo americano. In questo modo sarà possibile archiviare dati di ogni tipo, anche le informazioni sensibili dei cittadini, senza correre alcun rischio. Che, stando a quanto riferito da Matthew Glotzbach, rappresentano circa l’80% dei dati archiviati dal governo a stelle e strisce.
Un altro importante tassello nella sicurezza delle applicazioni è fornito dal fatto che queste saranno disponibili solo ed esclusivamente su server localizzati sul territorio americano. In realtà il tutto non si presenta come una novità: in sostanza, Google Apps for Government altro non è se non una versione più sicura e con maggiori funzionalità della suite Google Apps, tra queste figurano le celebri applicazioni web Gmail, Calendar, Talk, Video, Docs, Sites e altre ancora. Per questo motivo, Google ha reso noto che in tempi relativamente brevi anche le versioni destinate ai normali utenti saranno dotate di un sistema di sicurezza simile alla controparte destinata al governo USA.
Eric Schmidt, CEO di Google, ha evidenziato la necessità di un nuovo sistema informatico per l’intero Paese in quanto «ogni Stato ha lo stesso problema. Sono tutti intrappolati in un’architettura vecchia di 15 o 20 anni. Dovrebbero preferire che qualcuno gestisca i loro servizi, piuttosto che siano loro a gestire i data center». In questo modo, il governo americano può puntare su un comparto software utile per svolgere qualunque attività amministrativa, risparmiando anche notevolmente sotto il profilo economico.
Per ora gli esperimenti sono partiti dalla California: oltre 50 piccole città sono già passate a Google Apps for Government, e a breve dovrebbe farlo anche la città di Los Angeles. Proprio questa potrebbe rappresentare l’apice della diffusione del nuovo strumento di Google, l’esempio che tutti poi sarebbero pronti a seguire, il tutto nonostante alcuni importanti imprevisti che stanno ritardando la transizione verso i servizi di Mountain View (problemi per i quali Google si è già accollata ogni costo a causa di un evidente ritardo nella tempistica del passaggio dai software precedenti alle soluzioni cloud future).