Dopo le molte incursioni nelle questioni politiche riguardanti internet e le telecomunicazioni nel senso più generale, ora Google ha deciso di ufficializzare il suo interessamento per tali temi aprendo un blog incentrato sulle idee, le iniziative e le visioni politiche del gruppo. Si chiama Google Public Policy Blog ed è curato da Andrew McLaughlin, il direttore degli affari governativi e delle politiche pubbliche.
L’azienda di Mountain View è stata una delle prime ad adottare il metodo del blog tematico per comunicare con i suoi clienti e con i giornalisti, ne ha aperti molti e tutti incentrati su un particolare servizio o su un’attività del gruppo. Attraverso questi blog Google dirama quelli che una volta sarebbero stati comunicati stampa, esprime le sue idee e trova la possibilità di avere feedback dagli utenti.
Per il Public Policy Blog l’intento è raccogliere (almeno al momento) interventi e posizioni su temi quali la privacy, la sicurezza dei minori online, la protezione dei diritti digitali e la net neutrality: tutti temi che lo staff di Google ritiene fondamentali per il futuro della rete e dei suoi utenti e di immediato interesse per le agende politiche di qualsiasi paese e che già sono presenti sul blog. Infatti, nonostante sia stato appena lanciato, il blog non è privo di post in quanto l’iniziativa era già partita internamente da Aprile, sperimentando tale forma di comunicazione con i soli dipendenti.
Nel suo primo post pubblico McLaughlin ha scritto: «cerchiamo di parlare di politiche pubbliche con lo stile di Google. Si, siamo una multinazionale che per prima cosa difende le sue posizioni, ma allo stesso tempo vogliamo che gli utenti siano parte della discussione, che capiscano cosa diciamo e perchè e che ci aiutino a limare e migliorare le nostre posizioni e le nostre strategie».
Le attività di Google nei confronti delle politiche governative affondano le proprie radici nel 2005 e l’anno scorso il gruppo di Mountain View è stata una delle grandi compagnie a richiamare il Congresso sui temi della net neutrality. Quest’anno Google si è speso molto con la commissione federale per le comunicazioni nella discussione sulla ripartizione dello spettro radiofonico vacante. In ordine cronologico, l’ultima causa affrontata a Mountain View è stata quella che in settimana ha visto Google chiedere al congresso un aumento dei visti di lavoro approvabili per i lavoratori stranieri. Il problema dell’azienda è nelle difficoltà per la selezione dei migliori dipendenti o partner con cui lavorare, il tutto a causa della limitazione normativa esistente.