Un problema inatteso ha colpito i possessori di dispositivi Chromecast di seconda generazione e Chromecast Audio a partire dal 9 marzo. La causa? Un certificato scaduto dopo dieci anni di validità, che ha lasciato migliaia di utenti impossibilitati a utilizzare i propri dispositivi con le app ufficiali. Il malfunzionamento si è manifestato con un messaggio di “dispositivo non attendibile”, pur garantendo ancora la compatibilità con alcune applicazioni di terze parti come VLC.
La radice del problema è stata individuata rapidamente: l’obsolescenza del certificato di sicurezza implementato da Google un decennio fa. Per risolvere la situazione, l’azienda di Mountain View ha avviato il rilascio di un aggiornamento firmware che verrà distribuito automaticamente nei prossimi giorni. “Abbiamo iniziato il rollout di una soluzione per i dispositivi Chromecast di seconda generazione e Chromecast Audio,” ha dichiarato un portavoce di Google, aggiungendo che “il completamento è previsto nei prossimi giorni”.
Per ricevere l’aggiornamento, gli utenti devono semplicemente mantenere i dispositivi connessi alla rete Wi-Fi e alimentati. Il nuovo certificato avrà validità fino al 2045, garantendo ulteriori due decenni di utilizzo senza problemi.
Tuttavia, chi ha tentato di risolvere autonomamente effettuando un reset di fabbrica potrebbe incontrare difficoltà. Secondo Tom Hebb, esperto di Chromecast ed ex ingegnere di Meta, “il reset disconnette il dispositivo dalla rete, impedendo l’aggiornamento OTA mentre l’app Google Home continua a richiedere il certificato scaduto“.
Questa vicenda solleva interrogativi sulla gestione futura di certificati simili in altri prodotti dell’ecosistema Google. Dispositivi come Chromecast Ultra e Google Home potrebbero affrontare scadenze analoghe tra il 2026 e il 2027, rendendo necessario un approccio più proattivo nella pianificazione degli aggiornamenti.
Nel frattempo, agli utenti viene consigliato di evitare il reset di fabbrica e di attendere l’aggiornamento firmware automatico, monitorando gli sviluppi attraverso i canali ufficiali di supporto di Google.