In vista dello sbarco in borsa, Google potenzia i propri servizi. Gli ultimi annunci riguardano l’introduzione di banner grafici nel programma pubblicitario AdSense e il varo, a breve, di un servizio di mailing list gratuite simile al programma Yahoo! Groups.
Al programma AdSense sono stati aggiunti banner e banneroni (che Google chiama «annunci illustrati»). Ora è possibile visualizzare, accanto agli annunci di testo, anche annunci grafici, negli stessi formati già presenti nella tipologia testuale (468×60, 728×90, 120×600 e 300×250) e senza superare i 50 KByte di peso. Il proprietario del sito potrà decidere se pubblicare o no i banner, ma senza avere il controllo di quanti e quali ne verrano visualizzati: Google deciderà in base all’analisi contestuale della pagina quale pubblicità inviare al sito.
Da alcuni giorni è disponibile un servizio di Mailing List gratuite chiamato Google Groups 2 che andrà ben presto a sostituire il vecchio Google Groups, l’archivio di messaggi Usenet. Il nuovo servizio consentirà agli utenti di creare mailing list gratuite e, in un’unica interfaccia, di accedere ai newsgroup. Le mailing list potranno essere ristrette o pubbliche, con moderazione o no. Google garantisce, come nel caso di Gmail, un perfetto sistema di indicizzazione che renderà più navigabili le informazioni dei gruppi. Anche l’interfaccia è mutata rispetto al vecchio Google Groups e sono aumentati i servizi di interattività con l’utente.
Google Groups 2 è in fase di beta testing ma, a differenza di Gmail, chiunque può iniziare a sperimentare il servizio (link a lato). Il servizio sarà diponibile non appena terminerà la fase di test e non è ancora stata stabilita una data precisa.
Per le due novità già si attendono polemiche. Google ha sempre fatto dell’assenza dei banner dal proprio portale un fiore all’occhiello della propria immagine. Sebbene i nuovi formati non saranno inclusi nei siti del network di Google, dove invece sono presenti i link testuali, il cambio di prospettiva è netto.
Riguardo i gruppi di Google, l’interrogativo sorge sull’integrazione dei due servizi: uno pubblico, quello di Usenet, e uno privato, quello di Google. Si sa che nei messagi dei gruppi saranno presenti anche i messaggi di AdSense che, basandosi sui messaggi scritti dagli utenti, potranno sollevare altre e nuove questioni sulla legittimità dell’operazione.