Google Art Project si espande in Italia

Le opere custodite in quattro musei italiani sono ora visibili online su Google Art Project attraverso immagini ad alta risoluzione.
Google Art Project si espande in Italia
Le opere custodite in quattro musei italiani sono ora visibili online su Google Art Project attraverso immagini ad alta risoluzione.

Google Art Project, l’esclusivo progetto dell’azienda di Mountain View che permette di ammirare online le opere custodite in centinaia di musei di tutto il mondo, giunge alla terza edizione e si arricchisce oggi di 29 nuovi prestigiosi partner provenienti da 14 diversi paesi, tra cui spiccano quattro eccellenze italiane: il Museo Poldi Pezzoli (Milano), i Musei Senesi (Siena), i Musei di Strada Nuova (Genova) e il Museo di Palazzo Vecchio (Firenze). I quattro musei si aggiungono alla Galleria degli Uffizi (Firenze) e ai Musei Capitolini (Roma), partner di Google Art Project rispettivamente dal febbraio 2011 e dall’aprile 2012.

Con la terza edizione di Google Art Project, l’utente potrà ammirare oltre 35.000 opere in alta definizione che sono conservate in oltre 180 musei di 40 paesi nel mondo, tra cui si contano realtà come il Museo d’Arte Moderna di Istanbul, la Art Gallery of South Australia, il Museo Larco di Arte Precolombiana (Perù), il National Ballet of Canada e molte altre, ora visitabili ed esplorabili da tutti liberamente via Internet.

Ognuno dei musei coinvolti ha lavorato a stretto contatto con Google, offrendo la propria consulenza ed esperienza in tutte le fasi del progetto, dalla scelta delle opere all’angolatura degli scatti, fino alle informazioni fornite a corredo di ogni opera. Con questa terza edizione, oltre ad ampliare il ventaglio delle partnership, Google ha anche integrato la piattaforma Art Project con due nuove funzioni, utili a rendere l’esperienza degli utenti ancora più intensa e interattiva:

  • Confronta: consente di esaminare due opere d’arte in parallelo permettendo di analizzare l’evoluzione tecnica di uno stesso artista nel tempo, contaminazioni artistiche tra culture differenti oppure due dettagli di una stessa opera. Per esempio, affiancando il primo bozzetto de “La linea della vita” di Winslow Homer (collezione Cooper-Hewitt, National Design Museum di New York) con la tela definitiva esposta al Philadelphia Museum of Art, è possibile studiare e comprendere come la visione dell’artista sia maturata nel corso del tempo;
  • Hangout: l’applicazione consente di creare una visita virtuale personalizzata, scegliendo le proprie opere d’arte preferite tra tutte quelle presenti sulla piattaforma. Grazie all’integrazione con Google+, l’utente può invitare le proprie cerchie di amici a prendere parte al tour e avviare così una discussione sul percorso artistico ideato. La stessa funzione consente anche di prendere parte ai tour creati dagli esperti e di partecipare alle loro discussioni.

Queste novità si aggiungono alle caratteristiche già note e apprezzate del progetto, che ha attratto fino ad oggi oltre 15 milioni di visitatori da tutto il mondo. Google Art Project ha l’obiettivo di diffondere e promuovere la cultura online, offrendo l’accesso ad un pubblico più ampio possibile. Sotto l’egida del Google Cultural Institute, l’azienda ha già realizzato moltissimi progetti, tra cui la digitalizzazione degli archivi di Nelson Mandela, dei celebri Manoscritti del Mar Morto e la messa online di archivi storici di grande valore, come quelli dell’Istituto Luce Cinecittà relativi alla Dolce Vita italiana degli anni ‘50-’60.

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