Dopo aver lasciato il mese scorso il proprio ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca, Caroline Atkinson si unirà al team di Google in marzo: opererà da Washington e guiderà la divisione Global Public Policy. A lei spetterà il non semplice compito di rispondere alle accuse mosse dall’antitrust sul territorio europeo, relative ad un presunto abuso di posizione dominante.
L’impegno di Atkinson nell’amministrazione Obama ha preso il via nel 2011. Non si tratta del primo nome autorevole che dopo aver collaborato con la presidenza USA viene assunto da un gruppo della Silicon Valley: è successo nell’agosto 2014 a David Plouffe, anch’egli ex consigliere e ora al servizio di Uber, oltre che all’addetto stampa Jay Carney attualmente in Amazon.
È l’inevitabile conseguenza di un’influenza sempre maggiore esercitata dai colossi del mondo hi-tech, che solleva legittimi dubbi e preoccupazioni sia sul tema della privacy che su quello della concorrenza. Avvalersi della collaborazione di figure autorevoli e con alle spalle una lunga esperienza in questo campo permette ad aziende come bigG di agire nel pieno rispetto delle normative vigenti, in costante evoluzione e spesso differenti a seconda del territorio a cui si fa riferimento.
Atkinson ha partecipato a meeting di importanza mondiale come il G8 e il G20, iniziando al sua carriera in passato come giornalista. A lasciarle il posto è Rachel Whetstone, da lungo tempo collaboratrice di Google, che nel maggio scorso ha scelto di lasciare il gruppo di Mountain View per unirsi a Uber. Così Kent Walker, consigliere generale del motore di ricerca, definisce la new entry in un comunicato ufficiale.
Caroline è un diplomatico e un consigliere rispettato a livello internazionale e siamo orgogliosi di aver un leader di tale caratura a guidare il nostro team Global Public Policy.