Il nome di Robert Rose non è forse noto al grande pubblico, ma il suo curriculum è decisamente di primo livello. Dopo aver lavorato come ingegnere software per Hewlett-Packard, ha sviluppato per conto di Sony alcuni titoli videoludici di punta del catalogo PlayStation Portable, come lo stealth game Syphon Filter: Dark Mirror e lo sparatutto Resistance: Retribution.
Nel 2009 è stato assunto da SpaceX per i progetti legati ai veicoli spaziali Falcon 9 e Dragon, passando poi a Vicarious, un’azienda specializzata nelle tecnologie di machine learning e intelligenza artificiale, finendo successivamente per prendere parte al team di Tesla (altra società fondata da Elon Musk) impegnato sulle tecnologie Autosteer e Auto Lane Change legate alla guida autonoma.
Nel suo profilo LinkedIn afferma ora di essere stato assunto da Google Robotics nel mese di novembre, ma non è chiaro per quale progetto in particolare. Possibile un suo impiego nell’ambito della self-driving car, anche se l’assunzione potrebbe avere qualcosa a che fare con Boston Dynamics, realtà acquisita nel dicembre 2013 dal gruppo di Mountain View. La pagina personale su G+ non aiuta a saperne di più.
Avere nel team uno sviluppatore esperto come Robert Rose potrebbe costituire per bigG un elemento importante nello sviluppo della vettura a guida autonoma, per la quale l’azienda californiana ha ottenuto nei giorni scorsi l’assegnazione di un nuovo brevetto che fa riferimento ad un sistema di display e altoparlanti per comunicare con pedoni e altri occupanti della strada. Impiegare sviluppatori di talento nell’ottimizzazione del comparto software che gestirà il veicolo contribuirà a migliorare la sicurezza dell’intero sistema: se l’impianto composto da videocamere, sensori e LiDAR si occuperà di captare ciò che accade intorno all’automobile, sarà infatti poi il codice ad occuparsi di elaborare gli input e impartire i comandi a motore e volante.