Quella che fino a poco tempo fa sembrava essere una manovra assurda, dannosa ed inspiegabile oggi popola le cronache del web passando da rumor ad ipotesi concreta pur senza commenti ufficiali dalle parti in causa: Google potrebbe essere intrattativa per far proprio YouTube. La cifra che circola in allegato al rumor parla di 1.6 miliardi di dollari sul tavolo delle trattative. L’ipotesi, lanciata inizialmente da TechCrunch, è stata confermata dal Wall Street Journal poche ore più tardi.
YouTube è uno dei siti più importanti del momento: ospita video “user-generated” e secondo ComScore Networks almeno 3 utenti su 5 hanno già visto almeno uno di questi file sul sito oggi al centro delle trattative. Google ha lanciato a suo tempo Google Video per cercare di cavalcare l’arrembante crescita del fenomeno, ma non c’è stato verso: YouTube è leader assoluto nel suo ambito e nonostante alcune denunce in tema copyright il suo futuro sembra rimanere luminoso. Una serie di accordi con le major potrebbe infatti spianare la strada ad un rilancio ulteriore: le prime firme sono già state poste e con esse è tornato a salire l’interesse verso una potenziale acquisizione del gruppo.
Microsoft ed altri avrebbero già provato ad intavolare una trattativa. Al tavolo ci sarebbe ancora seduto qualche rappresentante di Google, ma non è dato a sapersi l’attuale stadio del discorso. Le parti tacciono e nel contempo gli analisti vedono nell’interesse del motore di Mountain View un tentativo di raccogliere nuova audience facendo fruttare il capitale monetario a disposizione e procedendo per una volta tramite acquisto all’estensione del gruppo. Che ne sarebbe di Google Video? La domanda è lecita, ma priva di risposte.
Steve Chen e Chad Hurley hanno manifestato da tempo la possibilità di discutere una eventuale cessione della propria creatura YouTube. Per Page e Brin la terza posizione assoluta occupata da Google Video nella classifica di riferimento potrebbe non bastare e per andare primi questa volta potrebbe servire qualcuno che metta mano al portafoglio. Secondo Robert Scoble l’idea è buona, se non altro per eliminare YouTube dal possibile controllo di Yahoo o Microsoft. Inoltre la macchina pubblicitaria di Google va a gonfie vele, dunque nessun’altro oltre a Google potrebbe pensare a trasformare i video in denaro. L’ipotesi sta in piedi, insomma. La verità non tarderà a venire a galla, con i gruppi ormai alle strette e necessitanti di dare una qualche chiave di lettura ad un mercato che per ora ha vagato tra indicazioni confuse ed analisi contrastate.