Un profilo online, una persona. Sembra essere questo il nuovo ambizioso obiettivo di Google per portare un po’ più di ordine tra le centinaia di migliaia di suoi account attivi in Rete. Verificare con certezza l’identità di una persona sul Web non è sempre facile e spesso gli utenti non hanno sufficienti garanzie per essere certi di parlare con la persona “originale”, e non con un suo omonimo o nella peggiore delle ipotesi un clone. Partendo da questo presupposto, la società di Mountain View ha avviato una prima sperimentazione per rendere meno ambigua l’identità degli utenti online.
Il nuovo servizio sfrutta le potenzialità di Knol, il sito web inaugurato alcuni mesi or sono da Google per il sapere condiviso sulla Rete. Con l’obiettivo di rendere sempre più affidabile e credibile il suo nuovo portale, il famoso motore di ricerca ha deciso di fornire una nuova opzione per certificare la propria identità attraverso il proprio profilo. Il sistema di autenticazione si basa, al momento, su due sistemi distinti: una verifica attraverso numero di telefono oppure un controllo incrociato tramite la propria carta di credito.
Nel primo caso, agli utenti che desiderano certificare la loro identità online viene richiesto di inviare nome, cognome e numero di telefono a Google, che provvederà a controllare i dati attraverso le comuni directory telefoniche, restituendo telefonicamente un PIN di accesso per effettuare l’autenticazione. Utilizzando l’utenza telefonica, per l’invio del codice, si scongiura la possibilità che un estraneo possa sfruttare nominativo e numero di telefono di una terza persona per crearsi un’identità certificata, ma fasulla, online. Il sistema funziona solamente con i numeri di telefono il cui contratto è direttamente legato all’individuo che intende autenticare la propria identità sul Web tramite Google.
Il secondo sistema prevede, invece, l’utilizzo di una carta di credito per fornire una diretta conferma sulla propria identità. Nominativo e numero della carta vengono controllati attraverso un database di terze parti, non riconducibile al motore di ricerca di Mountain View, senza alcun addebito sul conto dell’utente. Se le informazioni fornite dall’utente e quelle presenti nel database combaciano il profilo diventa automaticamente certificato a testimonianza dell’autenticità dei dati inseriti.
Quando la procedura di autenticazione va a buon fine, il proprio profilo su Google viene corredato con una nuova etichetta che riporta la dicitura “Nome verificato”. L’informazione non è solamente resa disponibile su Knol, ma anche sul profilo generico dell’account Google, indice della volontà di estendere in futuro l’opzione anche agli altri servizi offerti dal famoso motore di ricerca. L’etichetta può essere rimossa modificando semplicemente il profilo, assicurando una facile reversibilità nel caso di improvvisi ripensamenti.
Il nuovo servizio offerto da Google attraverso Knol è al momento sperimentale, ma destinato a coinvolgere un numero crescente di profili nel corso delle prossime settimane. Per ora, l’autenticazione è principalmente disponibile negli Stati Uniti, ma il servizio dovrebbe essere esteso a breve agli altri paesi in cui Knol esiste con una localizzazione. Gli sviluppatori di Mountain View sono, inoltre, al lavoro per aggiungere nuovi sistemi per l’autenticazione oltre ai due già esistenti.