Durante il North American International Auto Show di gennaio, Google aveva annunciato l’avvio di una partnership con General Motors, Ford, Toyota, Daimler e Volkswagen per velocizzare l’arrivo sulle strade della sua self-driving car, ma finora non è stato svelato nessun accordo ufficiale. Forse perché l’azienda di Mountain View possiede già la propria casa automobilistica: Google Auto.
In base alla documentazione ottenuta dal Guardian, la sussidiaria è stata creata nel 2011 e registrata come produttore di veicoli per passeggeri. Google Auto LLC è la casa automobilistica che ha modificato e testato i 23 SUV Lexus RX450h a guida autonoma, tra cui quelli coinvolti nei recenti incidenti. Google Auto sarà dunque l’azienda che realizzerà i prossimi prototipi della self-driving car senza volante, acceleratore e pedale del freno.
Google Auto, non Google, ha ricevuto i codici VIN per identificare le sue automobili, come ogni altro produttore mondiale. Sempre Google Auto ha ottenuto dalla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) l’autorizzazione necessaria per effettuare i test sulle strade della California. Nella documentazione viene anche specificato che i veicoli sono a trazione posteriore, usano un sistema frenante per ogni ruota e integrano un motore elettrico da 20-30 kW alimentato da una batteria agli ioni di litio.
Una sussidiaria viene creata solitamente per evitare che i rischi associati ad una nuova tecnologia ricadano sulla società madre. Lo stesso dicasi per eventuali incidenti e problemi legali. Inoltre, se il progetto dovesse fallire, i creditori non potrebbero toccare gli asset di Google, ma solo quelli di Google Auto. La nuova azienda non dovrebbe occuparsi della vendita dei veicoli, ma nulla vieta a Google Auto di diventare una vera casa automobilistica.