La legge dei grandi numeri sembra essere diventata ormai la legge dei motori di ricerca: ad ogni comunicazione relativa ai risultati fiscali del trimestre il bollettino indica una crescita imponente e, dopo i brillanti risultati di Yahoo!, anche Google conferma la tendenza in atto ormai da tempo. Da più parti si sottilinea inoltre che risultati tanto fiorenti per entrambi i motori fossero quasi inaspettati in quanto il periodo estivo (compreso nella valutazione dell’ultimo trimestre) configura notoriamente un momento di stanca per il mercato.
I ricavi netti per Google ammontano nel trimestre a 381.2 milioni di dollari, ovvero 1.32 dollari per ogni azione. Per gli investitori si tratta dunque di un momento d’oro in quanto, a seguito delle buone prospettive avanzate da Merryl Lynch sui risultati di breve periodo del pacchetto azionario, la quotazione è balzata da 300 a 330 dollari con un balzo improvviso del 10%. La stessa Merryl Lynch ha però allo stesso tempo bacchettato Google per l’eccessiva concentrazione del proprio mercato sulla pubblicità: in questo Yahoo! risulta essere meglio posizionato per aver meglio diversificato la propria offerta e le proprie fonti di introito.
La crescita di Google è valutata in una percentuale del 96% rispetto a 12 mesi prima e del 14% rispetto al trimestre precedente. Importante il nuovo assetto che premia i siti Google rispetto al network AdWords: il 56% degli introiti (885 milioni, +20%) proviene infatti da pagine proprie mentre il 43% (675 milioni, +7%) proviene dai siti affiliati.