In giornata è stata inviata una nuova notifica agli autori italiani interessati alla nota class action che vede al centro dell’attenzione negli Stati Uniti Google ed il suo servizio Google Books. Il primo accordo proposto agli autori, infatti, è stato in seguito cambiato sulla scia delle contestazioni giunte a livello internazionale (anche dall’Italia). In seguito alla variazione alla proposta di accordo, la nuova notifica è un passo obbligato in vista del proseguimento del percorso legale che Google vorrebbe veder sfociare in un accordo tra le parti.
« È in corso la distribuzione della notificazione supplementare relativa alla Transazione di Google Ricerca Libri. La notificazione supplementare riassume le modifiche principali avvenute dalla Transazione Originale alla Transazione Emendata. La Corte incaricata del caso ha approvato preliminarmente la Transazione Emendata, ed ha approvato la notificazione supplementare il 19 novembre 2009. […] La Corte terrà un’udienza il 18 febbraio 2010 sull’eventualità di concedere l’approvazione finale della Transazione Emendata».
La comunicazione chiarisce i termini della notifica: la prima proposta non è da considerarsi, se non in funzione della modifica apportata in seguito. Il 18 febbraio prossimo la Corte interessata darà la propria opinione finale sul caso, sancendo la bontà o meno della proposta (sempre che una decisione venga presa: sono in molti a chiedere alla Corte di non pronunciarsi per non prevaricare le funzioni legislative in materia di copyright degli organi deputati).
Per gli interessati è disponibile un apposito sito web in 36 lingue sul quale sono riportate ed aggiornate tutte le informazioni relative al caso, con tanto di documentazione necessaria per aderire o meno alla proposta avanzata dal motore di ricerca: «Questo è il sito web di amministrazione della Transazione successiva all’Azione di Categoria sul copyright di Google Ricerca Libri. Scopo di questo sito web è informarla della Proposta di transazione successiva a una causa di Azione di Categoria intentata da autori ed editori, i quali accusano Google di aver violato i loro copyright e quelli di altri Aventi diritto in relazione a Libri e Inserti (fare clic per le definizioni) digitalizzando i loro Libri, creando un database elettronico e visualizzando brevi brani senza l’autorizzazione dei proprietari del copyright».
La notifica sull’aggiornamento della proposta è stata diramata nei giorni stessi in cui Google palesa nuovamente la propria apertura a vendere i libri digitalizzati anche gli utenti Kindle. Nessuna replica giunge però da Amazon, gruppo in prima fila nel contestare le velleità di Google nel cambiare alla base lo statuto del copyright per veder riconosciuto il proprio diritto a gestire i libri orfani scannerizzati nelle biblioteche USA.