Ciò che Google sta facendo con AdSense e AdWords potrebbe essere replicato in un certo qual modo nel mondo della telefonia: creare uno spazio ambito che i carrier possano contendersi. Sebbene la cosa vada contro quello che è lo status del mercato odierno, Google sembra crederci e deposita un brevetto che, in tutto e per tutto, descrive un sistema competitivo che slega l’utente da un operatore univoco in fase di chiamata.
Brevetto numero 20080232574 («Flexible Communication Systems and Methods»), registrato a nome Google da parte di Shumeet Baluja, Michael Chu e Mayumi Matsuno. Descrizione: «un metodo per iniziare una sessione di telecomunicazione su un device che sottopone a più carrier la sessione stessa». Il funzionamento appare chiaro: un device in grado di chiedere ai carrier, volta per volta, di partecipare ad un’asta nella quale al centro della contesa ci sia la singola chiamata.
Se Android fosse al centro di questo (per ora ipotetico) sistema, per Google si configurerebbe l’ennesimo tentativo di cambiare radicalmente le regole del gioco: gli utenti non sarebbero più legati ad un carrier singolo, ma potrebbero interfacciarsi con più sistemi di connessione (ad esempio GSM, Wifi, Wimax) e più operatori. Si creerebbe così una pressante competizione che potrebbe spingere al ribasso le tariffe rendendo appetibile l’universo Android rispetto a tutto il resto del mercato. Ed è su questo sistema che Google andrebbe poi a coltivare le proprie applicazioni, i propri servizi, le proprie offerte.
L’idea Google è quella di un sistema middleware che controlli in fase di chiamata le caratteristiche del contatto. In base alle località da mettere in comunicazione, i dispositivi, l’orario e quant’altro possa incidere nella tariffa di chiamata, i server metteranno in competizione le possibilità esistenti configurando prezziari diversificati. Il VoIP potrebbe in questo contesto incidere pesantemente sull’asta, inserendo opzioni a basso costo in competizione con gli operatori tradizionali.
Contattati da ZDNet per maggiori informazioni in proposito, i responsabili Google si sono nascosti dietro dichiarazioni di circostanza e non hanno fornito dettagli ulteriori, negando peraltro un coinvolgimento diretto di Android e del neonato G1 nell’idea brevettata. Di per sé il testo del brevetto è stato depositato nel Marzo del 2007, ottenendo solo in questi giorni approvazione e pubblicazione da parte dello US Patent & Trademark Office.