Meno annunci, ma più pertinenti. Meno annunci, ma posizionati in modo migliore. Meno annunci, ma contenenti più offerte e coupon per la zona in cui ci si trova e pertanto di maggiore interesse potenziale. Google mette le mani avanti e spiega che se si noteranno cambiamenti nella pubblicità su Gmail non sarà per una qualche maggiore intrusione nei dati personali, ma semplicemente perché Google intende migliorare gli algoritmi che stabiliscono quali annunci debbano comparire sull’interfaccia della webmail.
Il principio sarà quello per cui il sistema è in grado di imparare i gusti e gli interessi degli utenti semplicemente analizzando il comportamento tenuto sulle email. Se dunque si leggono molte email riguardanti un certo argomento, probabilmente si tratterà di un argomento interessante e pertanto papabile per fare da base agli annunci in arrivo. Se invece si tende a scartare mail contenenti un secondo argomento, quest’ultimo sarà probabilmente di scarso interesse e pertanto da non utilizzarsi nelle alchimie dell’advertising.
Spiega nel dettaglio Google:
Con funzioni come la Posta prioritaria, ci stiamo dando da fare per mettere un po’ di ordine nei cosiddetti messaggi “bacn“, ossia i messaggi non prioritari che popolano la tua posta. Intendiamo utilizzare presto un approccio simile anche per gli annunci: per prevedere quelli che riterrai utili, Gmail utilizzerà gli stessi segnali che consentono di individuare in anticipo i messaggi importanti per te. Ad esempio, se di recente hai ricevuto diversi messaggi che riguardano la fotografia o le fotocamere, potresti trovare interessante un annuncio che illustra una particolare offerta di un negozio di articoli fotografici della tua zona. D’altro lato, se invece hai contrassegnato quei messaggi come spam, probabilmente l’offerta non ti interessa affatto.
Un messaggio di avviso comparirà in queste ore sulle caselle di posta di tutti gli utilizzatori della webmail di Mountain View. Google sottolinea in questo avviso ancora una volta come nessuna persona fisica avrà accesso ai messaggi, i quali sono invece vagliati da algoritmi in grado di carpirne i contenuti per trarne i “segnali” utili in termini promozionali.
Abbiamo già ridotto di più di un terzo il numero di annunci visualizzato da ciascun utente Gmail e auspichiamo che l’uso dei segnali ci permetta di continuare a mostrare in Gmail un numero inferiore di annunci, ma di migliore qualità.