Google continua la sua opera finalizzata a migliorare la connettività tra i vari Stati e continenti, incrementare la crescita di Google Cloud e garantire quindi che i dati vengano trasmessi, scambiati, veicolati in tutto il mondo attraverso una rete che assicuri affidabilità e al tempo stesso immediatezza nella comunicazione. In quest’ottica l’azienda ha annunciato i piani per la posa di un nuovo cavo sottomarino che si estenderà dalla costa orientale degli Stati Uniti e Las Toninas, in Argentina, con ulteriori approdi a Praia Grande in Brasile e Punta del Este in Uruguay. L’obiettivo è fornire anche agli utenti del Sud America un migliore accesso a bassa latenza alla suite di servizi cloud e consumer di Google.
Firmina, il cavo sottomarino di Google
Quello di Google è un progetto imponente, che vede il gruppo di Mountain View collaborare ancora una volta con altre realtà per affrontare sfide anzitutto sul piano ingegneristico: la struttura dovrà infatti resistere alle condizioni poco ospitali del fondale, sopportando forti sollecitazioni e garantendo una notevole longevità. L’opera, chiamata Firmina in onore dell’attivista brasiliana Maria Firmina dos Reis, è stata da questo punto di vista progettata da SubCom, una delle società leader al mondo per le odierne esigenze di trasporto dati sottomarino. Sarà lei a occuparsi anche dell’installazione del cavo, per dei lavori che dovrebbero essere completati entro fine 2023.
Capacità di alimentazione single-end
Tra le peculiarità tecniche del progetto, la modalità di alimentazione del cordone sottomarino che avverrà da una singola fonte, contrariamente a quanto avviene di solito per quelli tradizionali altrettanto lunghi, e con un numero elevato di coppie di fibre, che vengono alimentati in più punti. Firmina riceverà in tal senso una tensione del 20% superiore rispetto ai sistemi precedenti, e con le sue 12 coppie di fibre sarà il cavo sottomarino più lungo in assoluto con capacità di alimentazione single-end. Un’importante passo in avanti per questa tecnologia ad alta resilienza.
La capacità della sorgente di alimentazione single-end è infatti fondamentale per una maggiore affidabilità generale. Con i cavi sottomarini, i dati viaggiano come impulsi di luce all’interno delle fibre ottiche del cavo. Quel tipo di segnale luminoso viene di solito amplificato ogni 100Km con una corrente elettrica ad alta tensione fornita dalle singoli stazioni di atterraggio di ogni Paese. Mentre i sistemi basati su cordoni più corti possono godere della maggiore disponibilità di alimentazione da un’unica estremità, le infrastrutture che si appoggiano a cavi più lunghi no. Almeno fino a Firmina.