Anche Google, così come Facebook, ha partecipato ai Gay Pride che si sono svolti di recente in tutto il mondo: da San Francisco a New York, da Londra a Budapest, passando per Dublino, Tel Aviv, Amsterdam, Sydney e Singapore e Tokyo. Oltre 1.300 Gayglers (così sono soprannominati i Googlers appartenenti alla comunità LGBT) sono scesi nelle strade della città californiana, più di 500 nella grande mela, per festeggiare la cancellazione di provvedimenti come Defense of Marriage Act e Proposition 8 da parte della Corte Suprema statunitense.
I nostri sforzi in favore della community LGBT non si limitano a un evento ogni anno. Di recente abbiamo collaborato con i dipendenti di Creative Lab per la realizzazione di un video destinato a TheFour.com, un’organizzazione che supporta i matrimoni tra persone dello stesso sesso in quattro stati americani dove la questione è stata messa al voto. Google ha anche contribuito a un articolo indirizzato alla Corte Suprema degli Stati Uniti che spiega perché i matrimoni gay siano un bene per il business. Abbiamo supportato cittadini francesi ospitando le loro cerimonie tramite Hangouts e lanciato una campagna su YouTube chiamata #ProudtoLove, dedicata a celebrare l’orgoglio LGBT.
Sulla pagina Google+ dell’evento è stata caricata una galleria contenente immagini delle manifestazioni, dove spiccano le t-shirt realizzate per l’occasione dal gruppo di Mountain View. Nel post comparso ieri sul blog ufficiale il motore di ricerca elenca anche alcune iniziative messe in campo di recente sul tema. Eccole di seguito.
- I Gayglers hanno ospitato una Pride@Google Speaker Series in giugno, con interventi di giocatori NFL e personalità che si sono battute contro Prop 8;
- per la prima volta l’azienda ha partecipato all’evento in India, nella regione Hyderabad, con un gruppo di circa 30 persone;
- il Pride di San Paolo non solo ha visto la partecipazione di bigG, ma il gruppo è stato anche lo sponsor principale della manifestazione;
- Google ha preso parte per la prima volta alle celebrazioni di Mexico City, Parigi e Amburgo;
- è stata attivata una collaborazione con i due fondatori ungheresi di We Are Open, realtà che ha come scopo quello di riunire tutte le comunità e le organizzazioni impegnate contro ogni sorta di discriminazione o pregiudizio.