Continua il processo di integrazione dei dati a disposizione di Google circa gli account dei propri utenti in seguito all’introduzione delle nuove politiche per la gestione della privacy. Fine ultimo del colosso delle ricerche è quello di fornire un’unica piattaforma ove distribuire i propri servizi senza che essi risultino divisi uno dall’altro. L’ennesima conferma giunge da uno dei blog ufficiali della società, sul quale è stato annunciato l’arrivo di una nuova feature per la ricerca di luoghi mediante il portale di Mountain View.
Nello specifico, la nuova funzionalità riguarda da vicino sia il mondo desktop che quello mobile, creando un ponte di collegamento tra i due per fornire un’esperienza d’uso migliore rispetto al passato. Effettuando la ricerca di un determinato luogo tramite un PC, ad esempio, sarà possibile ricevere le stesse informazioni in un semplice tocco di dita sul display del proprio smartphone, attraverso un’apposita icona che farà capolino nella versione mobile del motore di ricerca la quale consentirà di ottenere dettagli sulle ultime ricerche effettuate.
Requisito indispensabile per utilizzare tale strumento, oltre all’aver effettuato il login con i propri dati di accesso, è l’abilitazione della cronologia di ricerca. Una funzionalità, questa, ultimamente al centro dell’attenzione in quanto potenzialmente pericolosa per la privacy degli utenti, ma in realtà sfruttata fino ad oggi da Google per arricchire ulteriormente i propri servizi sulla base delle informazioni messe a disposizione dagli utenti stessi, fornendo loro strumenti in grado di modellarsi sulla base delle rispettive esigenze.
Google, insomma, continua a dare dimostrazione delle proprie buone intenzioni, cercando di sfatare i rumor che vogliono il gigante di Mountain View intenzionato a collezionare nuove informazioni sui propri utenti esclusivamente per motivi di marketing. L’integrazione dei servizi offerti dalla società, del resto, non può che rappresentare per gli utenti finali un miglioramento globale dei servizi sviluppati dall’azienda californiana, in quanto combinando diversi strumenti risulta possibile realizzarne altri dotati di potenzialità di assoluta importanza.
L’integrazione genera sinergie: il nuovo ponte tra desktop e mobile ne è soltanto un esempio.