Nuova, ennesima, utile estensione di un servizio messo a disposizione da Google. E nuovo, ennesimo, utile servizio gratuito che va a debellare il mercato di quanti già sviluppavano servizi omologhi a pagamento. Così Webnews descriveva Google Chart ai tempi del lancio (2008) indicando le possibilità originarie per gli sviluppatori:
La novità del giorno è in una ridefinizione di Google Chart Tools, servizio che permette agli utenti di sviluppare in modo semplice e rapido strutture grafiche basate su diagrammi, istogrammi, animazioni, codici a barre ed altre raffigurazioni da poter portare sulle proprie pagine web.
Dalle mappe interattive a rappresentazioni visuali di varia natura, fino ai codici a barre leggibili dai telefonini attrezzati o semplici formule matematiche difficili da riprodurre a schermo nei modi canonici con cui sono state studiate sui libri di scuola. Le possibilità offerte sono moltissime e nella nuova estensione Google le distingue in due tipologie. La prima è compost da tutto quel che è possibile ottenere grazie alle “Chart API“, il cui rendering è in mano ai server Google «in risposta ad una semplice richiesta URL»: facili da gestire, facili da condividere, facili da utilizzare. Sotto questa tipologia Google include, oltre ad una estesa galleria di grafici, le “Dynamic Icons“, i “QR Codes” e le formule matematiche. I requisiti richiesti per l’implementazione dei vari codici sono minimi, dunque con un piccolo impegno gran parte dell’utenza potrà farne uso.
Realizzazioni possibili tramite Chart API
La seconda tipologia indicata è tramite “Visualization API“: i grafici sono interattivi, sviluppati tramite JavaScript e costruiti attorno a fonti di dati quali Oracle PL/SQL o anche Google Spreadsheet. Trattasi in questo caso di un prodotto di maggior spessore, di differente implementazione ed in grado di offrire grandi opportunità in quanto dinamicamente basato su database in grado di mutare nel tempo.
Realizzazioni possibili tramite Visualization API
Google ha presentato il tutto tramite il proprio blog Google Code ed ha disposto dettagliata documentazione per ognuna delle rappresentazioni possibili. La creatività, le necessità e l’applicazione degli utenti farà il resto.
Update
Sottolinea Google nella propria presentazione: «Abbiamo scoperto che molti sviluppatori hanno occasionalmente bisogno di aiuto nel navigare tra le varie opzioni e nel distinguere i vantaggi delle Image Chart o degli Interactive Chart per poi scegliere quale delle due API utilizzare […]. Abbiamo deciso di rinominare le API in Image Chart API e Interactive Chart API e creare una semplice pagina di comparazione che vi permetta di scegliere quale strumento sia migliore per voi». La riorganizzazione del servizio parte pertanto da un arricchimento che vuol mettere ordine nelle opzioni disponibili, così da semplificare la scelta e lo sviluppo da parte degli utenti interessati.