L’acquisizione di Motorola Mobility portata a termine da Google a fronte di un investimento pari a 12,5 miliardi di dollari non ha per il momento dato i risultati sperati. Il gruppo non è stato coinvolto nemmeno quest’anno nella progettazione della linea Nexus e il passaggio ha causato ingenti perdite nei bilanci di Mountain View. Una situazione alla quale il team di Larry Page e Sergey Brin ha intenzione di porre rimedio al più presto, con decisioni drastiche come una consistente riduzione del personale (4.000 licenziamenti entro la fine del 2012) e la chiusura di alcuni siti internazionali.
Nel fine settimana sono infatti stati messi offline i portali relativi ad alcuni territori come Asia, Europa, Medio Oriente e Africa. Raggiungendo quello del vecchio continente, ad esempio, compare un messaggio che reindirizza alla pagina britannica. Eccolo riportato tradotto di seguito.
Stiamo ottimizzando il nostro business e i sistemi per offrire supporto. Per questo motivo, purtroppo, non sarà più disponibile un sito dedicato al resto d’Europa. I portali relativi a Est Europa, Ovest Europa e Nord Europa resteranno comunque aperti e continueremo a fornire supporto per i prodotti. Se desiderate consultare il nostro catalogo, potete farlo qui* (sul sito britannico).
L’asterisco fa riferimento a una spiegazione riportata poco sotto.
Non è garantita la disponibilità nel vostro paese dei prodotti contenuti in questo sito.
La scelta di chiudere i siti internazionali di Motorola da parte di Google va dunque a inserirsi in un’ottica di rinnovazione. Nonostante il lancio di alcuni dispositivi interessanti, come quelli appartenenti alla linea Droid (Milestone in Europa), il brand non è mai stato realmente capace di affermarsi in ambito smartphone e tablet. Dopo aver messo sul piatto un importante investimento, Google sta chiaramente cercando di portare alla luce le potenzialità del team acquisito ottimizzandone le risorse, con l’obiettivo di sfruttarne in futuro le competenze e il vasto portfolio di proprietà intellettuali.