L’exploit scoperto nei giorni scorsi, che mette a rischio la sicurezza di chi utilizza Internet Explorer per la navigazione sul Web, potrebbe diventare un argomento spinoso per Microsoft. L’azienda di Redmond ha preso in carico la situazione promettendo il rilascio di una patch correttiva in tempi brevi ma, per tutti coloro che ancora si affidano a Windows XP, da ora in poi il pericolo sarà sempre dietro l’angolo. Il supporto ufficiale al sistema operativo è infatti terminato all’inizio di aprile.
In altre parole, Microsoft non rilascerà alcun update per risolvere il problema su XP, lasciando di fatto l’utenza in balia di possibili attacchi. Considerando che non si tratta di semplici crash o rallentamenti, ma della possibilità che venga eseguito codice arbitrario da remoto in seguito al semplice click su un collegamento ipertestuale, il consiglio è quello di non perdere altro tempo e mettersi al riparo. Le opzioni non sono molte: o si passa ad una versione successiva della piattaforma (in particolar modo Windows 8, su cui poter utilizzare un Internet Explorer 11 che presto riceverà l’apposita patch contro la vulnerabilità emersa in queste ore) oppure si cambia browser. Chrome può rappresentare la giusta alternativa a IE per un motivo molto semplice: Google ha annunciato nei mesi scorsi l’intenzione di garantire un ulteriore anno di supporto al software per tutti coloro che lo utilizzano su un computer con Windows XP.
Va da sé il fatto che, mentre Microsoft non ha alcun interesse a trattenere l’utenza su Windows XP, Google ha invece tutto l’interesse a proporre la propria soluzione ad utenti “orfani” del browser utilizzato fino ad oggi. Microsoft stimolerà pertanto il salto alle nuove versioni di Windows, operazione però a volte non possibile per motivi tecnici o per ristrettezze sul budget. In questi casi Google Chrome può diventare dunque un salvagente: il browser può sostituire funzionalmente IE6 e la vita su XP può dunque continuare in modo più sicuro ed efficiente.
Giunto alla versione 34 (per quanto riguarda la stable release), il browser di Mountain View offre ad ogni aggiornamento nuove funzionalità che rendono più comoda, semplice e intuitiva la navigazione in Rete, introducendo al tempo stesso modifiche non visibili all’utente, ma di importanza cruciale per il miglioramento delle prestazioni o la correzione delle falle rilevate. Accorgimenti come l’impiego di una sandbox e la protezione in tempo reale da malware con lo strumento Safe Browsing testimoniano il costante impegno profuso da Google per assicurare la sicurezza online.
Nel caso in cui ci si imbatta in un sito contenente codice maligno, oppure si cerchi di scaricare un file ritenuto fonte di pericolo, Chrome mette istantaneamente in guardia chi si trova di fronte al monitor con un avviso. Questa tecnologia, inoltre, è utilizzata anche da altri browser, rendendo più sicura la presenza sul Web di circa un miliardo di persone ogni giorno. La strategia adottata dal motore di ricerca con il proprio software si è dimostrata finora apprezzata dagli utenti in ogni ambito, sia in quello professionale che nella vita privata. Questo grazie anche a quanto offerto dalle componenti third party, attraverso estensioni e plugin distribuiti mediante la piattaforma Chrome Web Store.
Anche la concorrenza sembra aver scelto di percorrere il solco tracciato da Google con il proprio browser, almeno per quanto riguarda il design dell’interfaccia: lo dimostra il nuovo layout Australis, presentato proprio oggi da Mozilla e integrato in Firefox 29.