All’interno dell’evento Made by Google, c’è stato spazio non solo per i nuovi Pixel 3 e Pixel 3 XL ma anche per la rinnovata gamma di Chromecast. Il dongle da collegare al televisore è passato in secondo piano nella pletora di hardware svelato il 9 ottobre ma tant’è, in giro c’è un dock di terza generazione, con aggiornamenti essenziali sotto la scocca.
Il Chromecast 2018 ha un design leggermente diverso dal precedente, visto che scompare il logo di Chrome sulla pancia al cui posto compare quello di Google e inoltre, le forme sono più sinuose tanto che, da lontano, somiglia quasi a un Home Mini. Ma, cosa più importante, beneficia di piccoli miglioramenti tecnici e funzionali. Stando a Big G, il nuovo dongle è del 15% più veloce dell’attuale, un boost di prestazioni che forse non è così rilevante ma sufficiente per aggiungere il supporto allo streaming video 60fps a 1080p; migliore dei 720p della seconda generazione.
Il neonato gadget ha anche la possibilità di agire come un Chromecast Audio ma allargato, perché è in grado di riprodurre musica in sincronia con altri dongle compatibili, i Chromecast collegati agli apparecchi in altre stanze, così da realizzare un’esperienza multi-room. Il problema è che la funzione, seppur presente a livello hardware, non sarà resa disponibile prima della fine dell’anno, per motivi che sinceramente ci sfuggono.
In realtà, il Chromecast di terza generazione non cambia poi molto dal numero 2, visto che non è più intelligente, non supporta il 4K (come il Chromecast Ultra) e non gode nemmeno del Bluetooth (di cui, peraltro, si era parlato). Beh, vale la pena aggiornare? Fosse per il prezzo, 35 euro al cambio in Italia, si. Ma molto dipende dall’esigenza di avere un suono riprodotto in più camere, altrimenti il passaggio dai 720p ai 1080p non giustifica, da solo, l’aggiornamento. Quando arriverà il multi-room a bordo di un device col 4K allora ne riparleremo.