Lasciate che i documenti Office vengano al cloud: Google apre virtualmente le braccia ed invoca a sé i contenuti che l’utenza business produce su Microsoft Office. L’appello alla filosofia del cloud è in atto da tempo, ma è soltanto offrendo strumenti facili ed efficaci che Google può sperare di dare il via ad una migrazione di massa. Il momento è fatidico perchè anche Microsoft sta iniziando a guardare seriamente al cloud e così, prima che Office 365 inizi a conquistare l’utenza, Google ostacola per una volta ancora il diretto concorrente invitando gli utenti a saltare sull’altra sponda facendosi forza su Google Cloud Connect.
Il plugin “Google Cloud Connect” può essere installato su Office 2003, Office 2007 ed Office 2010 per Windows (l’utenza Mac è al momento esclusa). La toolbar che va a generarsi sull’interfaccia consente all’utente di sincronizzare il documento in lavorazione con il proprio archivio su Google Docs: ne genera una copia di backup, ne monitora le modifiche e consente di accedere ai propri file da qualsiasi postazione grazie alla copia depositata “sulla nuvola” di Google.
Microsoft da tempo contesta il fatto che il passaggio intermedio attraverso Google Docs rischia di distruggere parte della formattazione del file, perdendo così parte dei contenuti o dei lavori compiuti sulla più complessa interfaccia della suite Office. Il nuovo plugin aggira in parte tale ostacolo creando una copia che può essere ripresa pari-pari da un’altra postazione apparentemente senza interventi intermedi e senza perdita di informazioni: Google Cloud Connect in tal caso è un semplice ed utile unità di backup remota.
Per ogni documento Google Cloud Connect genera un indirizzo univoco con il quale condividere il proprio documento con amici o collaboratori: è questa la porta per accedere alla versione “cloud”, la quale sarà sincronizzata a mano a mano che le modifiche proseguono grazie al continuo monitoraggio della toolbar installata dal plugin.
Google ha lanciato la propria offerta al pubblico per testarne le qualità, ma in poche ore ha già dovuto chiudere gli accessi a causa di un eccessivo afflusso di aziende interessate a tale opportunità: soltanto dopo test approfonditi e verifiche di affidabilità il tutto potrà essere portato a disposizione dell’esigente utenza business.
L’obiettivo di Google Cloud Connect è chiaro: dimostrare fattivamente alle aziende cosa si stanno perdendo a causa della permanenza sulla dimensione “desktop” del software. Google è convinta che chi assaggerà le qualità del cloud ne rimarrà forzatamente legato, valutando così in divenire il passaggio a Google Docs perchè abilitato alla piena collaborazione, perchè privo di aggiornamenti di sicurezza, perchè non necessita di installazioni, perchè è facile da utilizzare. Una volta a regime, il plugin porterà la nuvola direttamente tra le funzioni di Office e, spera Google, l’utenza ne rimarrà automaticamente folgorata.
Microsoft ha però ancora molte carte da giocarsi e potrebbe non avere nemmeno la necessità stretta di reagire immediatamente alle provocazioni provenienti da Mountain View: il passaggio al cloud è un processo lento che le aziende stanno valutando con estrema calma, dunque i margini d’azione per questo braccio di ferro sono ancora ampi.