Il 7 Settembre del 1998 due studenti di informatica all’Università di Stanford, Larry Brin e Sergey Brin, aprirono le porte di una società che avrebbe rivoluzionato la ricerca su Internet e il mondo dell’informatica.
Grazie all’aiuto di un investitore che li finanziò con 100.000 dollari, Larry e Sergey diedero vita a Google. Il motore di ricerca di strada ne ha fatta. Oggi, dopo dieci anni, Google è un gigante che controlla circa il 40% della pubblicità online mondiale e il 70% della ricerca.
L’ambizione della società di Mountainview cresce, si pensi alla produzione di software per aziende, in competizione con Microsoft Office, e al neonato browser Chrome.
Google è cambiato; il motore di ricerca degli inizi non è più quello di oggi: tante sono le perplessità in materia di privacy e di concorrenza.
Danny Sullivan, giornalista di SerachEngineLand, afferma:
Non è possibile fare la cose che stanno cercando di fare senza dover poi affrontare lo scontro con il governo o con i rivali.
Sono note anche le vicende che vedono coinvolto Google su indagini dell’autorità antitrust.
Quest’anno Google supererà per la prima volta la soglia dei 20 miliardi di dollari. Davvero il motto della società “Don’t be evil” (Non essere cattivo) può ritenersi ancora un principio fulcro del motore di ricerca? O il gigante della rete è venuto meno ai suoi principi?