Google ha annunciato l’acquisizione di Zagat, marchio noto negli USA per la propria pluridecennale attività di guida, analisi e recensione delle attività locali. Ristoranti, negozi e quant’altro, il tutto organizzato nel grande archivio di Zagat per consentire agli interessati di effettuare ricerche più informate e consapevoli.
Secondo quanto osservato da TechCrunch l’operazione è stata conclusa al di sotto dei 66 milioni di dollari: sebbene la cifra esatta non sia stata comunicata, la deduzione deriva dal fatto che la FTC non ha richiesto alcun approfondimento antitrust, passaggio obbligato proprio al di sopra della soglia dei 66 milioni. Zagat da parte sua ha immediatamente ringraziato Google con una recensione ad hoc, giudicando la nuova proprietà con il massimo dei voti. Nina e Tim Zagat, coloro i quali hanno fondato il gruppo 32 anni or sono, rimarranno alla guida delle attività rendendo così morbido il passaggio di consegne e garantendo continuità nelle attività.
Google non nasconde le proprie ambizioni relativamente all’operazione conclusa: assorbire il gruppo Zagat significa fagocitare un team di grande esperienza e dai traguardi già consolidati, mettendo il tutto al servizio di Google Offers. Il tutto avviene peraltro nel giorno stesso in cui il servizio stesso viene esteso a nuove città, ampliando così la copertura di un progetto nel quale il gruppo ha dimostrato di credere con forza.
I contenuti ottenuti dall’operazione potranno essere riciclati su Google Places e Google Maps, potranno fare capolino sul motore di ricerca e potranno offrire informazioni aggiuntive per le ricerche in mobilità. L’operazione ha pertanto un significato compiuto nella volontà di Google di far proprio un servizio in grado di fornire giudizi con cui creare discriminanti tra le attività locali indicizzate.
Ad oggi Google Offers è disponibile soltanto in alcune città degli Stati Uniti, ma l’ambizione del gruppo non può che nascere fissando i propri obiettivi su di un orizzonte internazionale. Zagat in quest’ottica non può che rappresentare un punto di partenza, una struttura su cui andare a creare qualcosa di molto più ampio grazie alla forza del brand e del numero di utenti gravitanti sugli strumenti e sulle pagine del gruppo di Mountain View.