Confermate le indiscrezioni del mese scorso: Google ha acquisito Songza, società con sede a New York fondata nel 2007, specializzata nella creazione di playlist musicali basate sull’umore e sullo stato d’animo degli utenti, oltre che su altri fattori come il momento della giornata. L’annuncio ufficiale arriva direttamente da bigG, con un post pubblicato dal profilo della piattaforma Play Store sulle pagine del social network G+.
La finalità dell’investimento è ben chiara: integrare la tecnologia sviluppata da Songza all’interno di Google Play Music, al fine di migliorare il sistema di suggerimenti offerti a tutti coloro che hanno sottoscritto un account Unlimited a pagamento.
Oggi c’è una grande notizia: siamo felici di dare il benvenuto a Songza in Google. Hanno realizzato un ottimo servizio che offre playlist generate da un team di esperti per mettere a disposizione degli utenti la musica giusta al momento giusto. Non abbiamo in programma cambi immediati per Songza, che dunque continuerà a funzionare come sempre per i suoi utenti. Nei prossimi mesi sperimenteremo però nuovi metodi per integrarne le caratteristiche migliori in Google Play Music.
Non sono noti i termini economici dell’accordo, ma secondo i rumor di inizio giugno Google potrebbe aver sborsato 15 milioni di dollari. Secondo quanto svelato nelle ore scorse dal New York Times, invece, la spesa del motore di ricerca sarebbe di 39 milioni, un valore raggiunto in seguito all’interessamento mostrato nei confronti di Songza da altre realtà interessate all’acquisizione.
Cercheremo anche di includere le opportunità fornite dalla sua tecnologia in ambito musicale all’interno di YouTube e degli altri prodotti Google. Nel frattempo, date un’occhiata a quanto offerto da Songza su Android e iOS, per trovare la playlist adatta al vostro umore, sia che vi sentiate un po’ dolci o molto funky.
Il gruppo di Mountain View risponde dunque alle mosse di Apple, che di recente ha messo le mani su Beats Music, con un investimento però ben più contenuto. Interessante il riferimento diretto a YouTube tra i servizi che beneficeranno della tecnologia di Songza: sembra un chiaro riferimento al prossimo lancio della formula Music Pass di cui si parla ormai già da diverso tempo.