«Google ha avuto un trimestre eccezionale», parola di Eric Schmidt. Il CEO di Mountain View aggiunge: Il nostro core business sta crescendo bene, ed i nostri nuovi business – in particolare display e mobile – continuano a mostrare un ottimo andamento. Guardando avanti, ci impegniamo ad investire in modo aggressivo tanto sulle persone, quanto sui prodotti, quanto ancora nel perseguimento dell’innovazione». E tutto ciò per festeggiare l’ennesimo trimestre positivo consegnato agli annali.
A trattative chiuse le azioni Google valevano 540 dollari. Durante le trattative after-hour, a trimestrale pubblicata, il valore è salito fino a quota 590 dollari, chiudendo così a +9,07% e lasciando pertanto preludere una giornata d’oro per il gruppo all’apertura di oggi. Il tutto è logica conseguenza dei numeri: 7,29 miliardi di entrate, in salita del 23% rispetto al terzo trimestre 2009; la crescita risulta equivalente tanto sui propri siti quanto sugli spazi dei partner esterni, in entrambi i casi +22% (AdWords vale per il 67% degli introiti del gruppo, AdSense per circa il 30%); il profitto netto sale del 32% anno-su-anno, raggiungendo per il trimestre in esame 2,17 miliardi di dollari.
Il gruppo ha ora oltre 23 mila dipendenti (oltre 1500 in più soltanto nell’ultimo trimestre) e siede su un ammontare cash pari a 33,4 miliardi di dollari.
Tra le note più interessanti si segnala come l’introito generato dal display advertising (tutto quel che non è pubblicità testuale, dai banner grafici a quelli video su YouTube) è pari a circa 2,5 miliardi di dollari annui, mentre l’advertising mobile è ormai un affare da 1 miliardo di dollari. YouTube, inoltre, sarebbe oggi in grado di generare il 50% in più di introiti rispetto all’anno passato.
Google, insomma, continua a dipendere fortemente dall’advertising, ma al tempo stesso sta differenziando fortemente il mix dei propri canali offrendo così maggior ricchezza e stabilità nel tempo alla propria offerta.
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