La lotta contro lo spam passa anche dai motori di ricerca, e in questo campo Google ha annunciato alcune novità che riguardano il suo algoritmo di ricerca, ottimizzato per classificare meglio i siti e combattere lo spam nei risultati.
È Google stesso, attraverso uno dei suoi blog, a dichiarare che l’ottimizzazione dei motori di ricerca può migliorare l’accesso ad un sito, ma al tempo stesso può dimostrarsi un’utile strategia per combattere quello che è noto come “black hat webspam” (in contrapposizione con le tecniche di “white hat” SEO). Un percorso, peraltro, che Google annuncia ormai da tempo: l’ottimizzazione eccessiva non deve aver la meglio sulla qualità dei contenuti e per questo motivo una rettifica del vecchio approccio del motore è divenuta una reazione necessaria.
Il webspam, che non va confuso con lo spam via email, consiste nello sfruttamento di tecniche che cercano scorciatoie o scappatoie per ottenere una classificazione più alta delle pagine. La sovra-ottimizzazione verrà quindi colpita per evitare che Google diventi uno strumento nelle mani di chi intende sfruttare il motore per finalità proprie e contrarie agli interessi dell’utenza. Gli interventi di Google, a partire da Panda fino al nuovo layout di pagina, si aggiungono agli aggiornamenti dell’algoritmo dei prossimi giorni, che colpirà i siti che violano le linee guida di qualità del motore di ricerca.
Ovviamente non sono noti nel dettaglio i cambiamenti che Google applicherà al suo algoritmo, il tutto per impedire ai SEO di conoscere le tecniche e sfruttarle strumentalmente. Questi cambiamenti, comunque, avranno un impatto del 3% sulle query in lingua inglese, con tale percentuale da considerarsi variabile da lingua a lingua (per esempio, il 5% in lingua polacca).
Le tecniche di webspam sono ormai note da più di 10 anni e sono attive ben prima che Google arrivasse sul panorama internazionale: sebbene la lotta contro queste tecniche sia già iniziata da tempo, oggi Google sta cercando di combattere più efficacemente con nuovi sistemi di difesa e classificazione. Ne usciranno un ranking, un motore ed un’esperienza di ricerca migliori.