Con una mossa a sorpresa, Google ha accettato di collaborare con Click Forensics, società indipendente che monitorizza l’attività e la correttezza del business legato all’advertising online, spesso osteggiata dai principali motori di ricerca per le sue tecniche di indagine. La società di Mountain View si appresta quindi ad integrare nel suo sistema i rapporti di qualità generati dal servizio FACTr, dalle cui indagini è risultato un tasso di click fraud per il secondo semestre 2008 pari al 16.2%.
Il servizio in questione ottimizzerà la documentazione del tasso complessivo delle frodi sui click delle inserzioni pubblicate (il cosiddetto “Click Fraud”), permettendo di inviare i rapporti a Google in maniera completamente automatizzata, a patto però che gli inserzionisti facciano uso del servizio FACTr. Nonostante Click Forensics non necessiti della collaborazione diretta da parte dei vari gruppi che gestiscono gli annunci pubblicitari, la possibilità di generare rapporti automatici su dati raccolti non può che apportare notevoli benefici: «gli utenti possono ora inviare un rapporto dettagliato nel formato che Google più desidera», ha dichiarato il CEO di Click Forensics Paul Pellman, «il che è differente dal formato che vuole Yahoo. E Google accetterà il rapporto rispondendo ad esso».
La cooperazione tra le due società suscita un certo scalpore in quanto Google non ha mancato in passato di criticare aspramente le metodologia adottate da Click Forensics per la raccolta dei dati fornendo, a detta degli esperti di Mountain View, risultati non in linea con la realtà: se per il motore di ricerca il tasso medio complessivo delle frodi sui click delle inserzioni pubblicate relativo al secondo trimestre del 2007 si era attestato sul 10%, Click Forensics riportava un valore superiore al 15%. Trattasi secondo Google di un valore “gonfiato” dal fatto che molto spesso gli utenti utilizzano il tasto “Indietro” per cambiare pagina, fattore in grado di far aumentare artificiosamente il contatore dei click invalidi.