Alphabet, società proprietaria di Google, ha da poco pubblicato la sua relazione finanziaria relativa al quarto trimestre del 2018. Le entrate di BigG hanno battuto le stime del mercato, salendo a oltre 39,2 miliardi di dollari, con un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2017.
Questo significa che in tutto il 2018 il colosso della ricerca ha guadagnato la bellezza di 136,8 miliardi di dollari, con un aumento del 23% sull’intero 2017. Le entrate, chiaramente, provengono dai più disparati settori: a partire dalla pubblicità fino ad arrivare alle varie proprietà – tipo i dispositivi Pixel e servizi come Google Cloud, app, etc.
Tuttavia, nonostante le entrate abbiano superato le più rosee aspettative, le azioni dell’azienda sono calate e non è certo un buon segnale. I probabili motivi sono due: il primo è da ricercarsi nei costi della società impiegati per il business, che stanno aumentando. Per esempio, i costi di acquisizione del traffico (TAC) sono stati superiori a quelli del trimestre precedente rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di quei soldi che Google spende per mantenere il suo status di leader, come le tariffe che paga ad Apple come motore di ricerca predefinito su iPhone.
Il secondo motivo – e probabilmente è quello che desta maggiore preoccupazione – è che il costo-per-clic di BigG per le sue vendite pubblicitarie sta diminuendo. Il CPC è infatti diminuito del 29% rispetto al 2017 e del 9% rispetto al quarto trimestre 2017. In altre parole, i costi di gestione della propria attività stanno aumentando mentre i suoi concorrenti nello spazio pubblicitario stanno abbassando i margini.
Intanto la società di Mountain View sembrerebbe procedere con il suo Project Maven, in collaborazione con il Pentagono.