Google cresce, ma non stupisce

Sebbene vi fossero grandi attese per la trimestrale di Google, nella speranza di cogliere segnali concreti di una crisi che se ne va, il bilancio presentato conferma la bontà dei conti del gruppo ma senza consegnare al mercato l'ottimismo auspicato
Google cresce, ma non stupisce
Sebbene vi fossero grandi attese per la trimestrale di Google, nella speranza di cogliere segnali concreti di una crisi che se ne va, il bilancio presentato conferma la bontà dei conti del gruppo ma senza consegnare al mercato l'ottimismo auspicato

Grandi attese, ma nessuna sorpresa; il sentore di un trimestre da leoni, ma nessun risultato eclatante. Google risponde alle speranze di Wall Street frenando gli entusiasmi, ma superando le attese e confermando il buon stato di forma delle azioni e del mercato del gruppo. Ed il commento è lasciato al CEO Eric Schmidt: «Mentre è ovvio che ci siano molte incertezze circa lo stato di salute dell’economia, crediamo che il peggio della recessione sia alle nostre spalle». Schmidt, insomma, conferma la propria linea: Google si sta preparando all’uscita dalla crisi.

Il trimestre indica un modesto ritmo di crescita. Le entrate ammontano a 4.38 miliardi di dollari, contro attese di 4.24 miliardi (+7% rispetto all’anno precedente). Il netto raggiunge quota 1.64 miliardi, in aumento del 27% rispetto ad un anno prima, il che implica un valore diluito di 5.13 dollari per azione (poco al di sopra delle attese anche in questo caso). La crescita è maggiore per il canale AdWords che non per quello AdSense: 8% contro 7%, con i siti di Google capaci di raccogliere 3.96 miliardi contro la metà circa calamitata dai siti partner. Meno indicative le variazioni del costo-per-click: scende del 6% anno su anno, ma in questo caso le fluttuazioni della moneta incidono in modo importante. Parallelamente aumentano anche gli introiti derivanti da attività extra-USA, le quali pesano oggi per il 53% delle entrate del gruppo.

Google conta oggi 19.665 dipendenti contro i 19.786 del trimestre precedente ed un portafoglio da 22 miliardi di dollari cash. È a quest’ultimo dato che guardano in molti perché, mentre la borsa ha iniziato a restituire i primi segni di vitalità con le prime ripetute operazioni di acquisizione, Google potrebbe far fede al proprio credo nella ripresa economica tornando a mettere in gioco il proprio capitale. Schmidt non nega tale possibilità: entro i prossimi 12 mesi Google potrebbe tornare allo shopping per accrescere ulteriormente le proprie capacità di sviluppo.

Le azioni Google hanno perso l’1% nell’ultima seduta per poi recuperare 3 punti nel mercato after-hour. Da inizio anno ad oggi il recupero è del 62%, partendo da quota 300 per giungere agli odierni 530 dollari.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti