Il report Chitika relativo al traffico registrato da Google+ non porta buone notizie al team di Mountain View. Il social network, infatti, non riesce a confermare il grande exploit vissuto con l’apertura delle iscrizioni ed a distanza di pochi giorni il computo del traffico torna in rosso.
La prima fase del social network non è giudicabile in termini quantitativi perché l’accesso al network era riservato ai soli utenti invitati, il che limitava il regolare flusso delle iscrizioni e pertanto la piena capacità di espressione delle potenzialità del progetto. In seguito è giunto il momento della grande sfida: il 21 settembre scorso Google ha eliminato il sistema ad inviti e la curiosità ha immediatamente spinto milioni di utenti ad assaggiare la novità. Ciò nonostante il risultato di medio periodo non è stato probabilmente quello auspicato e la cosa è testimoniata dai dati raccolti dall’analisi Chitika:
Il grafico pone in chiara evidenza la limitata durata dell’impennata delle iscrizioni: 1 giorno per raggiungere la vetta (+1200%), 1 giorno di stabilità e quindi l’inizio del declino. A fine mese il traffico sul social network è praticamente tornato ad essere quello antecedente l’apertura delle iscrizioni, il che non può che essere visto come una debacle. Chitika è chiara nella propria analisi: «sembra che, nonostante l’alto livello di pubblicità sia stato in grado di portare nuovo traffico su Google+, pochi abbiano visto un motivo per cui rimanere».
Mentre Facebook raggiunge gli 800 milioni di utenti attivi, insomma, Google+ fatica a tenere il passo. Il gruppo ha ancora molte armi da giocarsi, ma il tempo non gioca a favore di un progetto che, con l’andare dei giorni, rischia di veder seriamente compromessa la propria immagine agli occhi dell’utenza. Convincere l’utenza a rimanere non sarà semplice, soprattutto per un gruppo tanto impeccabile nella ricerca così come spesso non infallibile per tutto quel che concerne la sfera “social”.
Google+, insomma, sembra aver perso l’ennesima battaglia pur potendo ancora combattere la propria guerra. Dalla parte di Google rimane la forza di un gruppo che è in grado di rilanciare e poi rilanciare ancora, ma i margini di manovra si fanno più stretti: la diffidenza rischia di prendere piede prima del successo.