Google non sembra troppo convinto che Verizon onori le condizioni imposte al vincitore delle frequenze da 700 megahertz messe all’asta dal governo federale USA (condizione richiesta esplicitamente da Google in fase d’asta) e chiede alla Federal Communications Commission di vegliare sull’operato del famoso fornitore di banda larga americano affinché onori appieno gli impegni presi.
Il motore di ricerca aveva infatti anteposto alla sua partecipazione all’asta l’adozione da parte del futuro vincitore di quattro regole “del libero accesso”, in grado di mettere al primo posto gli interessi dei consumatori e che in sintesi garantivano l’accesso alle frequenze in questione attraverso qualsiasi apparecchio mobile e qualunque software. Ora, sono più di uno gli elementi in grado di impensierire il colosso della ricerca: Verizon si è sin da subito opposto alle regole imposte da Google e successivamente i funzionari di Verizon hanno cominciato a parlare di un sistema in grado di garantire comunque loro la vendita di apparecchi bloccati. In settembre inoltre il fornitore americano ha cercato di spingere l’FCC ad abbandonare le regole imposte da Google, affermando che non si può forzare i vincitori ad abbracciare tali regolamentazioni.
Scrivono i legali di Google: «Verizon non è libera di definire da sola le regole per escludere alcuni se non tutti gli apparecchi […]. La commissione deve assicurarsi che Verizon capisca che le obbligazioni significano ciò che dicono: qualsiasi applicativo, qualsiasi apparecchio». Non è chiaro ciò che Google pretenda dall’FCC nel caso Verizon non mantenga i suoi impegni, ma è chiaro che si richiede che la commissione non completi la vendita dello spettro fino alla totale adozione delle regole da parte di Verizon.