Google ha introdotto di recente un gran numero di novità nel proprio motore di ricerca: dall’integrazione con i risultati del social network Google+ ai risultati personalizzati per le notizie, tutte modifiche finalizzate a rendere il servizio sempre più su misura per le esigenze di ogni singolo utente. Il prossimo passo da compiere è rappresentato da un differente approccio all’analisi dei termini ricercati, ovvero le query, che invece di essere elaborate per fornire esclusivamente una lista di link saranno trattate anche come vere e proprie domande, alle quali bigG proverà a fornire una risposta.
Un metodo in realtà già sperimentato da altre piattaforme, come Wolfram Alpha, dove il navigatore può interagire con il motore mediante un vero e proprio quesito, senza preoccuparsi della sintassi o delle parole chiave da scrivere per ottenere risultati coerenti con la ricerca effettuata. L’obiettivo di Google è, dunque, quello di unire il meglio di entrambi i procedimenti, al fine di affiancare alle classiche SERP (pagine dei risultati) alcune risposte formulate direttamente dal motore.
Chiedendo i piazzamenti dei piloti in una gara automobilistica, ad esempio, Google potrà stilarne la classifica e presentarla all’utente per una consultazione diretta, rimandando poi ad altri siti per approfondimenti. Lo stesso vale per gli ambiti più disparati, come la ricerca su eventi storici (“Quando è stato votato il referendum sul nucleare?”) oppure di informazioni geografiche (“Quanto è lungo il fiume Po?”).
Tutto ciò è reso possibile dall’arrivo a Mountain View del team Metaweb Technologies, acquisito nel 2010 e specializzato proprio in algoritmi in grado di elaborare e interpretare le richieste degli utenti, che sta aiutando a mettere in atto la prossima metamorfosi di Google: la nascita di un motore di ricerca semantico. Il risultato sarà un servizio capace di portare benefici in termini di usabilità per chi naviga, e monetari per Google che potrebbe sfruttare questa ennesima novità per incassare dall’advertising.