I giganti della Silicon Vallery sono stati presi di mira recentemente per una questione che non ha nulla a che vedere con brevetti, tecnologie o servizi online. Realtà come Google e Apple sono state oggetto di proteste a San Francisco e Oakland per le modalità di utilizzo dei mezzi per il trasporto pubblico, che i dipendenti delle società possono prendere quotidianamente in modo del tutto gratuito, mentre i residenti sono costretti a pagare, con tariffe in costante ascesa.
Questo ha portato in più di un’occasione alcuni gruppi di manifestanti ad interrompere le corse dei bus, ad esporre striscioni e addirittura in un caso a danneggiare un mezzo. Per stemperare la tensione, il gruppo di Mountain View ha deciso di donare 6,8 milioni di dollari alla San Francisco Municipal Transportation Agency, più comunemente nota con l’abbreviazione Muni. La cifra servirà per finanziare il programma Free Muni for Low Income Youth lanciato lo scorso anno, che permette ai giovani di età compresa tra i 5 e i 17 anni (in maggioranza studenti) di spostarsi in città senza alcuna spesa.
Grazie a questo regalo senza precedenti di Google potremo continuare con il nostro programma che finora si è dimostrato efficace, almeno per altri due anni, senza costi extra per i cittadini o per chi viaggia con Muni. Inoltre, riusciremo a destinare fondi per la manutenzione e i servizi legati ai mezzi di Muni.
Queste le parole del sindaco Ed Lee, entusiasta di poter continuare ad offrire ad una parte della cittadinanza un servizio gratuito senza pesare sulle tasche dei contribuenti. Fa eco la dichiarazione di Google, rilasciata alla redazione di The Verge.
I residenti di San Francisco hanno dimostrato tutta la loro frustrazione nel vedere che non paghiamo per utilizzare le fermate dei bus cittadini. Abbiamo dunque deciso di continuare a collaborare con la città su questo tipo di tariffe e, nel frattempo, finanziare per i prossimi due anni tutti i pass Muni per gli studenti che hanno difficoltà economiche.