Oggi il tradizionale logo di Google è rimpiazzato da un’animazione interattiva: è il modo scelto dal gruppo di Mountain View per rendere omaggio a SPL Sørensen (per esteso Søren Peter Lauritz Sørensen), chimico danese entrato nella storia per aver coniato nell’ormai lontano 1909 il termine pH per indicare il potenziale idrogenionico utile alla misurazione dell’acidità e della basicità.
Nato il 9 gennaio 1868 e scomparso il 13 febbraio 1939, Sørensen si è laureato all’Università di Copenaghen per poi diventare direttore del Laboratorio Carlsberg (sì, quello delle birre). Nel corso degli anni si dedicò in particolare all’analisi delle proteine e allo studio degli aspetti termodinamici della loro chimica. Il doodle di oggi è una sorta di minigame in cui viene chiesto di separare alcuni alimenti e oggetti in base proprio al loro pH, indirizzandoli a sinistra o a destra a seconda del valore: ci sono un pomodoro, un limone, un broccolo, un uovo, una batteria e un sapone. Ecco la soluzione.
Il valore intermedio di 7, cioè il punto in cui si colloca la distinzione tra elementi acidi e basici, è definito dalla condizione dell’acqua pura a una temperatura di 25 °C. Sono diversi i metodi a disposizione per misurare il pH, più o meno complessi (e precisi): quello più comune è rappresentato dalla cartina tornasole, un piccolo frammento che se immerso in una soluzione assume in pochi secondi una colorazione che vira con decisione verso il rosa se in ambiente acido oppure verso l’azzurro se in ambiente basico (o alcalino). Si ricorre a questa modalità, ad esempio, per effettuare l’analisi dell’acqua contenuta in una piscina e stabilire così la corretta quantità di cloro da aggiungere. Di seguito una tabella che mostra il pH di alcuni elementi comuni.