Sulla homepage di Google campeggia oggi un logo diverso da quello tradizionale, ma non si tratta di uno dei tanti doodle che il gruppo di Mountain View disegna o sviluppa per celebrare una ricorrenza o un personaggio: è il primo in realtà virtuale. Un omaggio a 360 gradi al genio visionario di Georges Méliès, ritenuto il padre del cinema insieme ai fratelli Lumière.
Viaggio nella Luna
La sua opera più nota è la pellicola Viaggio nella Luna (Le Voyage dans la Lune) del 1902, che per la sua durata di soli 15 minuti oggi definiremmo un cortometraggio. A questa si ispira l’esperienza VR intitolata Back to the Moon visibile in qualsiasi browser con il filmato in streaming di seguito, ma godibile appieno indossando un visore come Cardboard o Daydream. Per chi ne è in possesso il consiglio è di scaricare l’applicazione Spotlight Stories in download gratuito su Android e iOS. Il progetto è stato portato avanti in collaborazione dai team di Google Doodle, Google Spotlight Stories, Google Arts & Culture e Cinémathèque Française.
Georges Méliès
Nato l’8 dicembre 1861 a Parigi e deceduto nella capitale francese il 21 gennaio 1938, Georges Méliès (all’anagrafe Marie-Georges-Jean Méliès) è stato un regista, illusionista e attore. Gli è universalmente riconosciuto il merito di aver introdotto e sperimentato novità tecniche e narrative, inerenti soprattutto ciò che non riguarda il raccontare in modo diretto la realtà, dando così il via a quel filone che più avanti porterà alla nascita del cinema fantascientifico con l’impiego dei primi rudimentali effetti speciali come l’esposizione multipla, la dissolvenza e l’applicazione a mano del colore sulla pellicola. Fu definito dal critico Georges Sadoul “il Giotto della settima arte”.
Sebbene il Viaggio nella Luna (proposto di seguito nella sua versione integrale) sia il suo lavoro più noto, Méliès diresse decine e decine di film, dal 1896 al 1913, iniziando con Partie de Cartes, un remake de La Partita a Carte girato l’anno precedente dai fratelli Lumière. A Méliès è dedicata anche un’esposizione su Google Arts & Culture.
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